“Il numero delle norme concernenti l’azione amministrativa risulta ancora eccessivo e, specie negli ultimi decenni, oltreche’ notevolmente aumentato e’ cresciuto in complessita’”.
Questa situazione “oltre all’eccesso di burocratizzazione, ha consentito l’insorgere di fenomeni corruttivi, favoriti da chi, avendo parte nel procedimento, e’ in grado di accelerare, rallentare o evitarne passaggi procedurali”.
A spiegarlo e’ stato il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, nel corso di un’audizione alla commissione parlamentare per la Semplificazione.
“E’ questa una corruzione, in certo senso,”minore’ praticata a basso livello ma che ha avuto e continua ad avere effetti devastanti in termini di immagine della pubblica amministrazione e di fiducia del cittadino” ha detto ancora Squitieri.
“Il fiorire di regole sempre piu’ minuziose, oltre a procedimenti via via piu’ articolati e complessi, ha portato nel tempo ad una ”ingessatura” dell’azione pubblica – aggiunge Squitieri – La puntuale osservanza di tali procedure da parte dei funzionari pubblici, specialmente attenti a prevenire eventuali loro responsabilita’, ha determinato un grave rallentamento dell’azione amministrativa e la tendenza dell’operatore pubblico a far prevalere la regolarita’ formale dell’atto sull’utilita’, l’economicita’, la tempestivita’ e l’efficacia dello stesso”.
13 marzo 2014 – Asca