Il ministro dell’Istruzione Carrozza ha istituito un comitato spending review per individuare possibili tagli nel suo dicastero
Un punto della legge di stabilità su cui il Governo a più riprese ha già dichiarato di voler intervenire, soprattutto per alzarne la dote, è il taglio al cuneo fiscale. L’ultimo intervento in questa direzione è giunto ieri dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta: «Sul cuneo fiscale abbiamo iniziato un percorso triennale, che non si esaurisce quest’anno, per aggiungere soldi bisogna trovare ulteriori risorse. Questa è la sfida delle prossime settimane, anche nel rapporto con le parti sociali, con cui il presidente Letta è aperto ad un confronto».
Confronto che non si esaurisce solo con le parti sociali. Con i sindaci dovrà essere avviato un «confronto pubblico con l’Anci» sul nuovo tributo comunale così come sul superamento del patto di stabilità (si veda il servizio in pagina). A precisarlo è stato sempre Baretta, intervenendo ieri mattina a “Prima di tutto” su Rai Radio 1 e poi alla XXX Assemblea annuale dell’Anci in corso a Firenze, sottolineando che «la stabilità può essere migliorata ma non cambiata».
Per entrare nel vivo del dibattito e soprattutto dell’esame del disegno di legge bisognerà attendere, comunque, la prima settimana di novembre. Secondo lo stesso presidente della Commissione Bilancio, Antonio Azzollini (Pdl), «la scansione temporale dell’esame dei documenti di bilancio sarà condizionata dal numero delle proposte emendative, il cui termine di presentazione potrebbe essere ragionevolmente fissato nella prima settimana di novembre».
Le proposte di modifica non saranno poche, al punto da far temere un vero e proprio assalto alla diligenza. E arrivano anche dagli stessi membri del Governo. Dopo Delrio sulla Tasi, ieri è stato il turno del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che chiede, ricorrendo ai social network con un post in ricordo dell’alluvione in Liguria del 2011, una norma ad hoc da inserire nella stabilità per sbloccare, con una riprogrammazione mirata delle risorse, altri 600 milioni per la difesa del suolo e interventi subito cantierabili, oltre ai 180 milioni già previsti.
C’è poi il Pdl che ha già messo nel mirino il cuneo fiscale e la tassazione immobiliare, a partire dai terreni e dai beni rurali strumentali all’attività di impresa che dal prossimo anno perderanno l’esenzione Imu. Mentre il Pd guarda alla detassazione dei salari, agli statali, alle pensioni e ai tagli del comparto giustizia.
A smentire un possibile intervento con la legge di stabilità in materia di concessioni balneari è stato ieri lo stesso viceministro all’Economia Stefano Fassina (Pd), con delega a seguire l’iter parlamentare del disegno di legge, rispondendo a un’interpellanza urgente alla Camera della deputata 5 Stelle Claudia Mannino.
Dopo le 8 norme stralciate dalla presidenza del Senato, dal Servizio bilancio del Senato arrivano altre osservazioni al Ddl presentato dal Governo. Per la copertura degli oneri correnti i tecnici di Palazzo Madama evidenziano che questa è fornita «esclusivamente da risorse determinate dall’articolato» e che il Governo, in sostanza, non ha fatto ricorso al «risparmio pubblico». Dubbi invece dei tecnici su almeno tre provvedimenti che sono stati fatti rientrare nella cosiddetta tabella C della “stabilità”, cioè la tabella in cui sono indicate le leggi da rifinanziare e i relativi stanziamenti. Per il servizio Bilancio, infatti, i tre provvedimenti su integrazione al fondo protezione civile per le alluvioni, politiche per le pari opportunità e rilancio del settore turistico non avrebbero i requisiti richiesti: essere già inseriti nell’elenco “chiuso” della finanziaria per il 2000 o ancora essere inseriti nella tabella C per espresso rinvio della legislazione al finanziamento secondo i criteri della legge di finanza pubblica (n. 196/2009).
Mentre la “stabilità” scalda i motori in Parlamento, il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, prova a smuovere subito la macchina dei tagli di spesa istituendo un comitato per la spending review, presieduto da Daniele Checchi, che dovrà elaborare proposte per migliorare l’efficienza gestionale in un’ottica di riorganizzazione della spesa su istruzione, ricerca e università.
Il Sole 14 Ore – 26 ottobre 2013