Domani alle 17 scade il termine per presentare gli emendamenti al Decreto sanità. Nel ddl Fazio le modifiche che non sono state fatte al Senato. E così l’esame potrebbe riprendere già dalla prossima settimana. Si avvia a conclusione l’iter a Palazzo Madama del Dl Balduzzi che si appresta dunque ad essere convertito in legge. Un passaggio rapidissimo e senza modifiche, come richiesto dal governo che voleva evitare la terza lettura alla Camera. E così martedì prossimo, al mattino, il provvedimento arriva in Aula – domani alle 17 scade il termine per la presentazione degli emendamenti – dove il presidente della commissione referente Igiene e Sanità, Antonio Tomassini, presenterà il testo e riferirà il lavoro svolto al Senato.
Come accaduto a Montecitorio giovedì scorso, “l’esecutivo chiederà la fiducia e si andrà avanti con il cammino solito che condurrà al voto” spiega a margine dei lavori odierni.
Torna d’attualità il Ddl Fazio e verrà “usato” come veicolo per introdurre quelle modifiche al decreto del ministro Balduzzi che per motivi di tempo non è stato possibile introdurre in sede di conversione al Senato. Una terza lettura, da parte della Camera, infatti avrebbe rischiato di far dilatare i tempi di approvazione oltre il 12 novembre, termine ultimo di approvazione del decreto sanità, vista anche la concomitanza dell’approvazione del Ddl Stabilità.
Il Ddl Fazio, sperimentazione clinica e riforma degli ordini delle professioni sanitarie, approvato dalla Camera a fine settembre 2011, è da circa un anno all’attenzione della Commissione Igiene e Sanità del Senato che in questo arco di tempo ha svolto una serie di audizioni. Ieri il ministro Balduzzi in Commissione Sanità del Senato, chiedendo di non fare modifiche al suo decreto per i motivi di tempo che abbiamo detto, ha però suggerito ai membri della Commissione di “recuperare gli argomenti più importanti e condivisi” nel ddl Fazio.
Questa soluzione sembra sia stata accettata dalla Commissione che avrebbe scelto, per accorciare i tempi di approvazione, la forma deliberante, vale a dire cioè con voto solo in Commissione senza passare dall’Aula.
Oggi il presidente della Commissione, Antonio Tomassini, Pdl ha annunciato che l’esame del Ddl Fazio riprenderà la prossima settimana.
I relatori del decreto Balduzzi, Michele Saccomanno (Pdl) e Daniele Bosone (Pd), avevano concentrato le proposte di modifica in otto emendamenti condivisi che andavano dalla revisione del capitolo rischio clinico e assicurazioni fino all’inclusione nei Lea del parto indolore.
Argomenti questi che potranno essere riproposti con il nuovo esame del ddl dell’ex-ministro. Il testo di Fazio andrà dunque rivisto e asciugato perché alcuni argomenti sono già stati assorbiti dal decreto sanità, mentre alcune parti contenenti deleghe vanno trasformate in emendamenti completi per consentire la deliberante.
Adesso i Gruppi hanno la facoltà di manifestare, entro 48 ore, la disponibilità all’eventuale trasferimento in sede deliberante del Ddl e comunque per chiedere la deliberante serve l’unanimità.
“Abbiamo deciso di non procedere a illustrare i 200 emendamenti arrivati in commissione prima del parere della Bilancio – spiega ancora Tomassini – perché sarebbe stato un esercizio inutile”. All’avvio dei lavori, due giorni fa, sia il presidente della dodicesima commissione sia i due relatori, Daniele Bosone (Pd) e Michele Saccomanno (Pdl), erano apparsi ottimisti e desiderosi di lavorare di gran lena per un iter rapido che consentisse modifiche e un ulteriore passaggio alla Camera entro il 12 novembre, data di scadenza del provvedimento. Ma da Palazzo Chigi è arrivato lo stop e perciò non si è potuto fare altro. La commissione però non intende rinunciare a dire la sua e dunque procederà a inserire almeno gli otto emendamenti “ampiamente condivisi” – come afferma Tomassini – e che riguardano rischio clinico, assicurazioni ed epidurale nei Lea, nel ddl Fazio su sperimentazione clinica e riforma degli ordini delle professioni sanitarie, in corso di esame in commissione dal 9 maggio scorso e con relatore lo stesso Saccomanno.
Su questo fronte la commissione si metterà al lavoro già martedì pomeriggio in modo da chiudere nel giro di breve tempo, sicuramente entro la fine della legislatura.
25 ottobre 2012