Intervento del vicesegretario Regionale Fvm. Con decreto del Direttore generale dell’Area Sanità e Sociale n. 119 dell’8 ottobre 2018 ancora una volta la Regione Veneto sembra voler calare “d’imperio” una disposizione gestionale che potrebbe avere ricadute anche pesanti sulla qualità dei ricoveri ospedalieri e sul rischio clinico che ne deriva.
Ancora una volta sulla testa dei cittadini, che finanziano inconsapevolmente tali scelte, la Regione “impone” ai professionisti di operare in condizioni di criticità rischiando di peggiorare gli standard di degenza per sovraffollamento dei reparti ospedalieri dell’area medica.
Lo fa prevedendo che le dimissioni da tali reparti debbano essere programmate con congruo anticipo per garantire l’obiettivo di fornire, costantemente, posti letto liberi ogni giorno per i pronto soccorso.
Di fatto dimostra di misconoscere le realtà di degenza nella rete ospedaliera del Veneto che si confronta con strutture intermedie territoriali insufficienti a garantire l’assorbimento dei pazienti dimessi in post acuzie e un personale sempre più ridotto e usurato.
Il timore è che gli amministratori, preoccupati di attuare le disposizioni regionali, possano esercitare pressioni sugli operatori sanitari col rischio che si verifichino dimissioni precoci, spesso in contrasto con le necessità di cura del malato.
Per risolvere il problema del sovraffollamento dei pronto soccorso si finisce con lo scaricare sui reparti ospedalieri la gestione assistenziale della cronicità che un’inefficace politica sanitaria del territorio non ha saputo pianificare. Gli ospedali fungono tuttora da ammortizzatori sociali.
Cercare di risolvere i problemi a valle senza incidere sui fattori che li determinano non può che mettere in sofferenza il sistema. Quindi i tempi sono maturi perché la politica si allinei ai principi della governance in sanità per il conseguimento della qualità delle cure, auspicabile in un sistema sanitario universalistico e dialogante.
Le risorse umane sono il patrimonio intangibile più prezioso della sanità regionale ma non sono una risorsa economica inesauribile né possono essere utilizzate per perseguire interessi che poco hanno a che fare con quelli di salute dei cittadini. Se manca questa consapevolezza nessuna politica avrà certezza di realizzarsi.
Alberto Pozzi, vicesegretario regionale Fvm
25 novembre 2018