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Dimezzato il Cts. A comunicare sarà un solo portavoce. Il Comitato tecnico scientifico scende da 26 a 12 esperti, solo due donne. Coordinatore Locatelli, Brusaferro parlerà per tutti

di Michele Bocci, Repubblica. L’attesa sforbiciata c’è stata ma chi si aspettava un cambiamento netto del Cts, e soprattutto della sua linea, probabilmente resterà deluso. In base a un provvedimento della Protezione Civile, preso d’intesa con la presidenza del consiglio e annunciato ieri, i membri scenderanno da 26 a 12.

Restano in carica tutti i nomi più “pesanti” del vecchio comitato: il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, quello del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli e il capo della Prevenzione del ministero, Gianni Rezza. I primi due nell’ultimo mese hanno incontrato varie volte la struttura della presidenza del Consiglio e anche lo stesso Mario Draghi, dando fin dall’arrivo del nuovo premier l’idea di essere considerati i punti di riferimento tecnico. Non sono sempre sulla stessa linea, visto che Locatelli viene considerato più aperturista e Brusaferro molto meno, ma insomma hanno guidato spesso da soli le decisioni del governo precedente e a quanto sembra da queste prime settimane (vedi il nuovo Dpcm e il decreto dei giorni scorsi) anche di quello in carica. In più resta Giuseppe Ippolito, inossidabile e stimato direttore scientifico dello Spallanzani. Conserva l’incarico il medico della polizia Fabio Ciciliano, legato ad Agostino Miozzo, che ha rassegnato le dimissioni, probabilmente sapendo cosa stava per succedere, giusto domenica scorsa. L’unica vera sorpresa riguarda la mancata conferma del membri dell’Inail, Il direttore del dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro Sergio Iavicoli. Era il tecnico al quale veniva affidata la stesura dei protocolli.

Locatelli e Brusaferro diventano rispettivamente coordinatore e portavoce del nuovo Cts. Se sulla linea non dovrebbero esserci grossi sussulti, a cambiare sarà la comunicazione. La riduzione del numero di membri e anche la scelta di uno solo di loro, per giunta caratterizzato da un certo understatement , come deputato a parlare va incontro al desiderio della presidenza del consiglio. Si vuole che lo stile di comunicazione sobrio venga tenuto anche dal Cts, evitando prese di posizione diverse da parte dei vari membri sui media e fughe di notizie.

Anche in questo Cts le donne sono una piccola minoranza, 2 su 12. Il capo dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio, pensando alla questione vaccinazione, ha coinvolto «esperti non solo appartenenti al campo scientifico-sanitario ma anche ad altri settori, come ad esempio al mondo statistico, matematico- previsionale o ad altri campi utili a definire il quadro della situazione epidemiologica e ad effettuare l’analisi dei dati raccolti per contrastare la pandemia». Sergio Fiorentino sarà il nuovo segretario del Cts. Entrano l’immunologo di Milano Sergio Abrignani, scelto dalle regioni, Cinzia Caporale, che guida il comitato etico dello Spallanzani, Alessia Melegaro, demografa e statistica alla Bocconi, Alberto Giovanni Gerli, ingegnere che cura i dati sul Covid per la Lombardia, Donato Greco, epidemiologo già al ministero e all’Istituto superiore di sanità. Il membro di Aifa non sarà più il direttore Nicola Magrini (quasi mai presente alle riunioni) ma il presidente Giorgio Palù. «Un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno servito il Paese nel Cts in questi mesi difficili — ha detto il ministro alla Salute, Roberto Speranza — Buon lavoro a tutti i componenti appena nominati e in modo particolare a Silvio Brusaferro e Franco Locatelli».

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