Diossina. Ilva, ambientalisti in procura sui controlli sugli alimenti
“Dal 2002 al 2007 le autorita’ sanitarie e quelle di controllo non hanno mai trovato diossina e pcb sopra i limiti di legge negli alimenti a Taranto. Dal 2008 a oggi, su impulso di diverse associazioni, fra cui PeaceLink e il Fondo Antidiossina Taranto onlus, sono state fatte analisi sugli alimenti ed e’ esploso il problema diossina. E’ una storia che ha dell’inquietante ma e’ accaduta veramente”.
E’ la denuncia che oggi hanno fatto gli esponenti delle associazioni e dei movimenti ambientalisti all’assessore regionale alle Politiche della salute, Ettore Attolini, col quale hanno avuto un incontro a Bari.
L’interrogativo posto (ovvero come mai le analisi non hanno mai rivelato nulla per diversi anni) non ha pero’ trovato risposta: l’incontro con l’assessore, segnalano gli ambientalisti, e’ stato interlocutorio anche se molto lungo. E adesso gli ambientalisti annunciano che porteranno in Procura le 72 analisi effettuate dagli organi di controllo tra il 2002 ed il 2007 su una serie di alimenti, tutte analisi risultate praticamente a norma.
“Eppure – e’ stato detto nell’incontro odierno – a febbraio 2009 furono proprio gli ambientalisti a far analizzare un campione di formaggio nel centro di analisi accreditato di Venezia e a far emergere la presenza di diossina in una serie di alimenti. Solo da allora in poi, le analisi ufficiali hanno ammesso la presenza di diossina in alcuni alimenti target: formaggio, carni, prodotti in un raggio di 20 chilometri dall’area industriale, uova, e soprattutto nelle cozze, quelle del primo seno di Mar Piccolo di Taranto”. Gli ambientalisti hanno chiesto alla Regione di avere i cosiddetti rapporti di prova delle 72 analisi risultate negative. La Regione ha promesso che li fornira’ e gli ambientalisti hanno detto che questi rapporti, integrati col resto dei dati e delle analisi, saranno presentati alla Procura di Taranto
Agi – 11 ottobre 2012