Chi ha raggiunto (o raggiungerà) il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2011 deve ottenere dal proprio ente previdenziale la certificazione del diritto a pensione.
Sono interessati i lavoratori che possiedono i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa vigente prima del 6 dicembre 2011 (data di entrata in vigore del decreto legge 201). L’Inps non ha ancora predisposto il modello per effettuare questa operazione. Va comunque ricordato che la richiesta potrà essere effettuata anche dopo il 2011.
La certificazione del diritto riguarda l’accesso e la decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia e di anzianità. Si tratta ora di capire se questa certificazione garantisce chi la ottiene nel caso in cui vengano introdotte, in un secondo momento, nuove regole a livello previdenziale. Lo spirito e la lettera della disposizione (articolo 24, comma 3, della manovra «Salva Italia») sembra andare nella direzione della tutela del lavoratore che ha ottenuto la certificazione del diritto alla pensione.
Già in passato il legislatore ha puntato su questa carta. In base all’articolo 1 della legge 243/04 il lavoratore che abbia maturato entro il 31 dicembre 2007 i requisiti di età e di anzianità contributiva stabiliti dalla normativa vigente per i trattamenti pensionistici di anzianità, di vecchiaia retributiva e contributiva poteva ottenere dall’ente previdenziale di appartenenza (Inps, Inpdap eccetera) la certificazione della propria posizione previdenziale, con l’attestazione del conseguimento del diritto alla pensione di anzianità e di vecchiaia. Tale facoltà poteva essere esercitata dal lavoratore successivamente, quando voleva, indipendentemente da ogni diversa previsione legislativa. Ai lavoratori in possesso di tale certificazione non si applicavano le nuove disposizioni contenute nella legge delega e nei successivi decreti legislativi attuativi. Va evidenziato che la normativa previgente alla legge 243/04 non prevedeva la facoltà per il lavoratore di ottenere la certificazione della maturazione dell’età e dell’anzianità contributiva per la pensione.
Nasce così un’altra questione: i lavoratori in possesso della certificazione del diritto alla pensione secondo la legge 243/04 ora possono stare tranquilli? Per evitare eventuali rischi è consigliabile che anche questi lavoratori ripetano la richiesta all’ente previdenziale di appartenenza.
Mentre per la ‘vecchia’ certificazione al diritto a pensione esiste un modello di richiesta ad hoc (basta visitare il sito dell’ente di previdenza), per quella prevista dalla manovra Monti non ne è stato ancora predisposto uno. L’Inps potrebbe infatti attendere la conversione in legge del decreto legge 201, questo perché nella certificazione vanno indicati gli estremi della legge di conversione. A ogni modo non c’è fretta per inviare il modello di richiesta all’ente previdenziale di appartenenza: il decreto «Salva Italia», infatti, non stabilisce un termine entro il quale va inoltrata la domanda all’ente previdenziale. Questo significa che la richiesta potrà essere inviata anche dopo il 2011.
ilsole24ore.com – 15 dicembre 2011