La crisi dei consumi non ha risparmiato la grande distribuzione: nel 2013 infatti il fatturato dei primi cinque gruppi – fotografato dall’Ufficio Studi di Mediobanca – segna un calo dell’1,6% a quota 30,15 miliardi. La regina del settore, Esselunga, segna però un rialzo dello 0,8% seguita dalle Coop, migliorate dello 0,5% mentre il Carrefour arretra del 6,5%, l’altro gruppo francese Auchan-Sma perde il 4,3% da un anno all’altro e il gruppo Gecos-Pam cede il 3,3%.
A livello di utile aggregato, invece, ci si attesta a quota 92 milioni: al primo posto c’è ancora Esselunga, con 206 milioni, seguita da Coop (72,3) e da Pam (25,2) mentre Auchan ha perso 83,8 milioni e Carrefour 127,7.
Il vantaggio del gruppo di Bernardo Caprotti si conferma anche in un arco di tempo più lungo: dal 2009 al 2013 il fatturato Esselunga è salito del 16,4% seguito ancora una volta dalle Coop, più 5,2%, mentre Auchan perde il 7,8% e ancor più marcato è il calo di Carrefour, meno 21% (che nel periodo ha ridotto i supermercati del 27,2%). In termini assoluti, il giro d’affari più rilevante è quello delle Coop (11,27 miliardi di euro) mentre Esselunga si attesta a quota 6,78 miliardi, Auchan e Carrefour sono quasi appaiati (4,86 e 4,76 miliardi rispettivamente) mentre Pam si ferma a 2,45 miliardi. Esselunga inoltre ha di gran lunga il maggior fatturato per punto vendita e per metro quadrato (seconda la Coop).
Anche in termini di efficienza e redditività vince Esselunga: il valore aggiunto rispetto al fatturato è pari al 19,6% per i supermercati di Caprotti contro il 18,8% delle Coop mentre il risultato corrente si attesta al 2,3% contro il 5% di Esselunga. In termini assoluti, il risultato netto cumulato 2009-2013 vede Esselunga al primo posto incontrastato, con utili per 1,1 miliardi contro i 157,8 milioni delle Coop e i 107,9 milioni della Pam; profondo rosso invece per i francesi, in particolare per Carrefour che nel periodo considerato perde 2,73 miliardi (205,5 il rosso di Auchan).
Lo studio Mediobanca sottolinea come la gestione finanziaria abbia reso per le Coop più del carrello: nel 2013 la gestione finanziaria è stata positiva per 210 milioni ed ha superato di oltre quattro volte il margine della gestione industriale (47,1 milioni). Rispetto al fatturato, la gestione finanziaria è stata pari all’1,9% mentre quella operativa si è fermata allo 0,4%. Anche nel periodo 2009-2013 la gestione finanziaria ha dato un buon contributo (176 milioni il saldo netto) contro i 249 milioni del margine industriale. Troppa finanza? «Negli anni della recessione i nostri sono bilanci di imprese cooperative al fianco dei consumatori – replica Marco Pedroni, presidente Coop Italia – in un periodo difficilissimo per le famiglie italiane. E per questo gli utili commerciali sono stati tenuti al minimo e l’autofinanziamento deriva certamente anche dalla componente finanziaria ». Secondo Pedroni peraltro «lo studio Mediobanca conferma la grande solidità patrimoniale e finanziaria dell’aggregato delle cooperative» con un portafoglio finanziario pari a 12,2 miliardi.
Repubblica – 19 dicembre 2014