Riforma Costituzionale. Sicurezza alimentare e medicina del lavoro tornano competenze dello Stato? Allarme Fvm
Gli assessorati alla sanità saranno esautorati da una funzione di grande rilevanza socio-sanitaria? I Dipartimenti di Prevenzione diventeranno strutture operative prive di autonomia? La Commissione Affari Costituzionali, il 12 dicembre, ha apportato un emendamento alla Legge Costituzionale rimodellando gli ambiti di potestà esclusiva dello Stato in materia di sicurezza alimentare. Una precedente formulazione, il testo dell’art 117, comma 2, lettera m) prevedeva che lo Stato avesse legislazione esclusiva riguardo alle: “disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per la sicurezza alimentare e per la tutela e sicurezza del lavoro;”. Inserendo un semplice punto e virgola – sottolinea in una nota Aldo Grasselli, Presidente della Federazione Veterinari e Medici (FVM) – la legislazione esclusiva dello Stato si estende in modo del tutto diverso anche a sicurezza alimentare e tutela e sicurezza del lavoro come si evince dalla seguente successione.
Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
Prima
m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per la sicurezza alimentare e per la tutela e sicurezza del lavoro;
Dopo
m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; disposizioni generali e comuni per la tutela della salute; sicurezza alimentare;
Prima
o) previdenza sociale, ivi compresa la previdenza complementare e integrativa;
Dopo
o) previdenza sociale, ivi compresa la previdenza complementare e integrativa; tutela e sicurezza del lavoro; politiche attive del lavoro;
Tale nuova impostazione della Legge Costituzionale sconvolge gli assetti istituzionali degli Assessorati Regionali alla Sanità e elimina la potestà delle Regioni in materie di rilevante portata sulle popolazioni locali.
Riteniamo urgente e necessario – conclude Grasselli – che l’Aula della Camera intervenga per riportare tali temi sotto la condizione di legislazione concorrente.
18 dicembre 2014