«Le aziende del sistema sanitario sono tenute, sotto la propria responsabilità, a ridurre del 5% l’ammontare dell’acquisto di beni e servizi, sia nei contratti in essere che in quelli derivanti da gare d’appalto regionali». Non ammette repliche la circolare urgente inviata ai direttori di Usl e aziende ospedaliere del Veneto dal segretario Domenico Mantoan, il top manager del settore incalzato a sua volta dai continui tagli di risorse operati dal Governo. Una linea drastica contestata però dal consigliere Pd Claudio Sinigaglia: «Da un lato Zaia fa il barricadero contro le misure di contenimento della spesa volute dal governo sulla sanità e contemporaneamente il massimo dirigente del settore rende già esecutivi i tagli, applicandoli in maniera palesemente lineari». Leggi anche “Tutti i contratti tagliati del 5%”
«Delle due l’una: o Zaia fa il doppio gioco oppure non ha sotto controllo la situazione. In ogni caso – continua Sinigaglia – è un pessimo esempio di governo». Sinigaglia chiede chiarimenti sui tagli del 5%: «Questo provvedimento avrà efficacia anche sulle case di riposo? Sui servizi per i disabili? Non è accettabile che all’esterno il governatore faccia la parte del paladino quando nel chiuso del palazzo si prendono decisioni esattamente in linea con quanto Zaia dice di voler contrastare». Opposizione polemica anche sulla mancata presentazione del riparto sanitario 2012: l’assessore Luca Coletto ha precisato che il ritardo nella definizione è legato alla variante dei tagli annunciati dal Governo ma ancora imprecisati nell’entità; «La giunta avrebbe dovuto assegnare le risorse certe, riservandosi un aggiornamento, così da consentire una qualche programmazione degli investimenti», ribatte il Pd.
Coletto, intanto, ricevendo una delegazione di farmacisti veneti in coincidenza con la protesta nazionale della categoria per le ricadute della spending review sul settore, ha rivendicato il valore del lavoro compiuto: «Il nostro sistema sanitario ha attuato una politica virtuosa, articolata su una serie di interventi capaci di incidere sulla spesa senza tagli e senza intaccare i servizi erogati ai cittadini. Un esempio arriva proprio dalla spesa farmaceutica, col certosino esame sull’appropriatezza delle prescrizioni.
Così facendo, l’anno scorso abbiamo risparmiato 70 milioni di euro e il dato tendenziale per il 2012 ci dice che dovremmo ottenere ulteriori economie per altri 60». «Di questa azione», ha concluso l’assessore «le farmacie, pur essendo entità private, hanno fatto e fanno parte a pieno titolo, in quanto terminale del sistema per l’erogazione dei medicinali in regime pubblico alla gente. Anche loro, per certi versi, hanno già dato, e comprendo il loro disappunto. Nella farmaceutica vale lo stesso discorso che facciamo da mesi: i tagli lineari previsti da questa spending review colpiscono i virtuosi allo stesso modo degli spreconi. Così il Governo Monti permette alle cicale di continuare a sfruttare la fatica delle formiche».
Il Mattino di Padova – 27 luglio 2012