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Expo da record, il mondo in coda: “A Milano venti milioni di turisti”. Dalla Cina agli Usa la corsa per la “prima meta del 2015”: quasi 9 milioni di biglietti venduti, metà all’estero

NEGLI Stati Uniti, il contatore dei biglietti venduti per un viaggio tra i padiglioni di Expo ha iniziato a girare a velocità doppia — in poche settimane sono saliti da 300mila a 700mila — dopo che il New York Times ha “scoperto” Milano. The place to be, per dirla con gli americani. Che l’hanno incoronata come prima tra le 52 destinazioni globali da visitare nel 2015.

Un podio — questa volta è il terzo posto, ma è l’unica meta italiana in classifica — che “l’ex Cenerentola” ha meritato anche per la guida Lonely Planet. Una città che si prepara ad accogliere il mondo. E 20 milioni di visitatori, di cui 6-8 stranieri. A cominciare dai turisti cinesi, che continuano a rimanere il terreno di caccia grossa: 900mila ticket acquistati dai tour operator e l’obiettivo di un milione sempre più vicino. Perché adesso che al big bang del primo maggio mancano esattamente 35 giorni, il commissario unico Giuseppe Sala annuncia un nuovo traguardo: «Abbiamo venduto 8,8 milioni di biglietti, di cui 5,3 nel mondo. È un record: nei nostri piani avevamo immaginato, a questo punto del percorso, di arrivare a 4 milioni».

Si sta preparando a salire sul palcoscenico internazionale, la Milano che attende Expo. Nell’area dove sorgono i padiglioni ci sono 6mila operai che stanno lavorando 20 ore su 24 per recuperare i ritardi e terminare in tempo la costruzione. Ma i cantieri sono sparsi in tutta la città che vuole tentare di spedire all’estero la cartolina migliore: dalla Darsena, l’antico porto che sta rinascendo, alla Galleria Vittorio Emanuele “rilucidata” per l’occasione. Fino alla promessa del Comune. Che per far vivere il capoluogo per i sei mesi di manifestazione con Camera di Commercio ha preparato “Expo in città”: un calendario che, in questo momento, tra mostre, concerti e iniziative, vede già 700 eventi e 17mila appuntamenti. È lui a spiegare l’interesse straniero: «Il fatto che Expo sia in Italia e a Milano conta molto, ma abbiamo anche messo in piedi una macchina commerciale poderosa che offriamo come eredità al Paese».

Quella per far arrivare il mondo a Milano è stata una campagna globale: 176 missioni dall’Oriente al Sud America, che continueranno. Adesso, per dire, si punta su Turchia (100mila biglietti) e India. «I due ultimi grossi mercati su cui spingeremo la vendita anticipata dei biglietti — spiega il manager Expo Piero Galli — , contando anche sulle compagnie aree che hanno aggiunto tratte per l’Italia». Oltre a Cina e Stati Uniti, tra i fronti caldi c’è il Sud America: dall’Argentina, dove ci sono già 60 gruppi di italiani che hanno confermato la visita e 300mila ingressi acquistati al Brasile (300mila) Trainati dal matrimonio tra Alitalia e Etihad, anche negli Emirati Arabi i risultati (150mila biglietti) sono arrivati. In Africa, dopo il Sud Africa i cacciatori di turisti partiranno per il Gabon, la Costa d’Avorio, l’Angola e il Mozambico. Si cerca anche di soffiare sull’entusiasmo — sgonfiato dalla crisi del rublo — della Russia: lì, i ticket sono 100mila, inferiori alle aspettative. E poi c’è l’Europa dove i giochi, però, come quelli casalinghi per far arrivare gli italiani, si fanno adesso. Milano si attende molto dalla Francia (l’obiettivo è un milione), dalla Germania dove sono stati attivati 900 punti vendita, e dal Belgio.

Repubblica – 27 marzo 2015 

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