Tra il possibile aumento Iva del primo luglio, che secondo alcune fonti sarebbe dato per certo dal nuovo governo, la scadenza Imu di giugno al netto dell’esclusione della prima casa e il pagamento a dicembre della nuova tassa sui rifiuti, la Tares, alla fine dell’anno potrebbe arrivare una batosta da 734 euro a famiglia.
A calcolarlo è la Federconsumatori, che ha sommato i rincari annui per ogni singola imposta a carico di una famiglia media: 45-45 euro per la Tares, 207 euro per l’Iva, 480 euro medi per l’Imu (prima casa esclusa).
IMU. Un decreto del governo ha sospeso il versamento della rata Imu del 16 giugno per la prima casa. La scadenza resta però valida per le seconde e altre case e per gli immobile extralusso. Il governo si è dato tempo fino al 31 agosto prossimo per mettere a punto una riforma complessiva del sistema fiscale sugli immobili. Se entro quella data non si riuscisse a centrare l’obiettivo, la rata sulla prima abitazione dovrà comunque essere pagata, fissando un nuovo termine al 16 settembre. La sospensione della prima rata vale 4 miliardi di versamento allo Stato.
IVA. Dovrebbe scattare il prossimo primo luglio il programmato aumento dell’aliquota standard dell’imposta sui consumi, passando dal 21% al 22%. Un’intervento che vale 2 miliardi e che, nelle intenzioni, il governo vorrebbe scongiurare, anche se viene dato sempre più per certo. L’imposta sul valore aggiunto, nell’eventuale maggiorazione, riguarderà vino, birra, carburanti, abbigliamento e altri beni e servizi. Dall’aumento dell’Iva sono esclusi invece i beni di prima necessità, come alimentari, sanità, istruzione, la casa e tutti i beni ai quali si applica l’Iva al 10% o al 4%, oppure non si applica affatto.
TARES. La Tariffa Rifiuti e Servizi è una tassa di scopo sui costi di raccolta e smaltimento rifiuti e altri servizi comunali, calcolata in base alla metratura delle abitazioni e al numero dei componenti. Sostituisce la Tarsu e la Tia, rispetto alle quali comporterà un aumento medio di 0,30 euro al metro quadrato. Dopo una serie di rinvii sulle scadenze, è stato deciso che la maggiorazione di 30 centesimi a mq sarà adottata a partire da dicembre, andando a finire tutta direttamente nelle casse dello Stato.
ItaliaOggi – 20 maggio 2013