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Fvo. Il controllo della peste suina africana in Lituania. Pubblicato il report finale dell’ispezione dello scorso aprile

La DG Sanco della Commissione europea ha pubblicato il report finale di un’ispezione effettuata dal Food and Veterinary Office in Lutuania lo scorso aprile. Obiettivo dell’ispezione era valutare l’attuazione dei controlli sulla salute animale relativamente alla febbre suina africana (ASF).

In particolare era necessario verificare se i principali requisiti normativi e gli standard applicabili alla peste suina africana sono applicati efficacemente per garantire una tempestiva individuazione dell’ASF sia attraverso la sorveglianza attiva che passiva; prevenire la malattia attraverso la diffusione della popolazione suina domestica (misure di biosicurezza); prevenire la malattia attraverso la diffusione al di fuori delle aree infette a causa di suini domestici vivi, carne o prodotti a base di carne provenienti da suini malati; fornire sufficienti garanzie che i suini domestici vivi e la carne o i prodotti di carne provenienti da suini malati delle aree infette non vengano commercializzati all’interno dell’Unione.

L’Autorità competente ha interpreso misure efficaci per prevenire ulteriori diffusioni del focolaio di ASF individuato nei cinghiali selvatici nel gennaio 2014. Queste misure includono un’adeguata demarcazione dell’area infetta attorno a quella del focolaio, incrementando le misure di biosicurezza degli allevamenti di suini, le attività di sorveglianza attiva e passiva, e introducendo controlli o restrizioni dei movimenti di animali vivi e prodotti di origine suina.

La creazione di una zona a rischio intorno alla zona infetta e di una zona cuscinetto lungo il confine bielorusso migliorano le misure di controllo e vanno oltre i requisiti di legge.

I risultati delle attività di sorveglianza indicano che nel mese di gennaio l’epidemia è stata rilevata piuttosto presto, vale a dire prima di una ulteriore diffusione della malattia e che le misure di protezione sono state efficaci nel contenere l’epidemia. I risultati indicano anche che la probabilità che il virus dell’ASF continui a circolare nella popolazione di cinghiali (o in quella dei suini domestici) è molto bassa.

Il rischio di nuovi focolai esiste ancora, ma l’attuale livello di sorveglianza e le misure di prevenzione applicate possono essere considerati efficaci nel garantire la diagnosi precoce dell’ASF e per prevenire una ulteriore diffusione della malattia.

Poiché il rischio di una nuova diffusione dell’ASF in questo settore è ancora alto, devono essere mantenute misure di controllo a un livello elevato, e devono essere continuamente migliorate laddove vengano rilevate potenziali debolezze.

A tal fine, il report comprende sei raccomandazioni alle autorità competenti lituane; una intende sanare una non conformità individuata nel corso dell’ispezione; le altre cinque mirano a migliorare ulteriormente il sistema di controllo.

Fonte Commissione europea – 13 novembre 2014 

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