In un editoriale il presidente Fvm Aldo Grasselli definisce necessario riservare ai dirigenti medici e sanitari un ambito specifico per contrattualizzare un rapporto di lavoro peculiare. Ed è esprime il timore per la riduzione delle risorse alle Regioni, che “non esclude un ulteriore improverimento della sanità pubblica”. “Il Def non ha tagliato direttamente risorse della sanità ma ha ridotto le risorse destinate alle Regioni che dovranno far quadrare i loro bilanci coniugando autonomia e responsabilità. Il che non esclude un ulteriore impoverimento della sanità pubblica, considerato che essa rappresenta oltre il 70% dei bilanci regionali”. E’ questa la prima osservazione di Aldo Grasselli, presidente nazionale della Federazione veterinari e medici, a commento della manovra fresca di approvazione del Governo Renzi.
Per Grasselli tra le questioni “ancora drammaticamente aperte” ci sono, “l’insostenibile blocco del turn-over per un sistema ad alta intensità professionale, un campo particolare della pubblica amministrazione in cui il numero e l’età dei dipendenti è un fattore molto importante per la qualità e l’efficienza sanitaria. A questo si deve aggiungere il blocco dei contratti che non consente di premiare i medici e i sanitari che assumono maggiori e più complesse responsabilità. Occorre che il Governo e le Regioni pongano rimedio alla “massificazione della dirigenza” riservando ai dirigenti medici e sanitari un ambito specifico per contrattualizzare un rapporto di lavoro peculiare il cui prodotto è esattamente coincidente con un diritto costituzionale fondamentale”.
Infine, per Grasselli, “sarebbe ora di predicare meno e chiudere una volta per tutte il dibattito lezioso sui costi latitudinali delle siringhe “et similia” che hanno fatto il loro tempo. In sanità si ruba, si fanno favori, si creano carriere. Se il governo vuole può intervenire su questo fronte, ci sono interessanti margini di risparmio. Presidente: si informi!”.