Hantavirus. Segnalati 45 italiani tornati da Yosemite Park
Sarebbero 45 i cittadini italiani che hanno soggiornato nel campeggio Curry Village dello Yosemite Park in California, tra il 10 giugno e il 24 agosto, in concomitanza con i casi di malattia da hantavirus che hanno provocato 2 morti tra i campeggiatori.
Ne danno notizia fonti ministeriali, precisando che “si sta procedendo alla comunicazione alle autorita’ regionali dei nominativi dei cittadini italiani” segnalati dagli Usa. “Attualmente il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie statunitense di Atlanta ne ha segnalati 45”.
Il Cdc ha comunicato al dicastero di Lungotevere Ripa che, presso il parco nazionale Yosemite si sono verificati 6 casi di malattia da Hantavirus, con 2 decessi, in campeggiatori che hanno tutti soggiornato nel campeggio Curry Village e, in particolare, in alcuni bungalow dell’area denominata Boystown. “L’infezione da Hantavirus e’ una malattia infettiva virale acuta, che genera quadri clinici a prevalente interessamento polmonare o renale. Il serbatoio dell’infezione sono alcune specie di roditori e il virus e’ presente nella loro saliva, urine e deiezioni. La trasmissione avviene per via aerea, ossia allorquando si effettuino manovre che generino particelle di aerosol/polvere in ambienti contaminati, dove sia stata accertata la presenza dell’animale infetto. Non e’ stata mai riportata la trasmissione da uomo a uomo”.
La malattia si presenta con febbre, cefalea, dolori muscolari, che possono progredire rapidamente nella grave sindrome polmonare da Hantavirus. I sintomi possono insorgere da una a sei settimane dopo l’esposizione all’infezione. Le misure preventive consistono nella lotta ai roditori, che il Cdc comunica essere stata “intensificata” nel Parco Yosemite, e nella scrupolosa osservanza delle regole igieniche, personali e alimentari. “Il 20% dei turisti che hanno visitato il parco nel periodo 10 giugno-24 agosto 2012 sono cittadini europei, soprattutto britannici e francesi”. Il Cdc ha contattato via mail, ove possibili, tutti i visitatori dell’area considerata a rischio (Curry Village). Oggi il Cdc ha poi inviato alle autorita’ sanitarie dei vari Paesi l’elenco dei cittadini da sottoporre a sorveglianza.
Questi, avendo soggiornato nel campeggio Curry Village, in caso dovessero manifestare i sintomi della malattia (o li avessero recentemente manifestati) – in relazione alla possibile esposizione al rischio di infezione che, secondo il comunicato dei Cdc, potrebbe essere avvenuta dal 10 giugno al 24 agosto – sono valutati per l’iter diagnostico da seguire.
“Si sta procedendo alla comunicazione, alle autorita’ regionali, dei nominativi dei cittadini italiani”. Dal ministero si precisa che “non e’ possibile porre diagnosi nei soggetti che siano asintomatici, a meno che non abbiano manifestato i sintomi prima della notizia del focolaio, avendo pero’ soggiornato al Curry Village dal 10 giugno al 24 agosto”.
Adnkronos Salute – 4 settembre 2012