«Preferirei non parlare, posso? Sono caldo di una nomina che per me è una cosa molto grande».
Complimenti, sottosegretario Vito De Filippo. Si intende di Salute, lei?
«Spero, con moltissima modestia, di poter portare la mia esperienza di ex presidente della Basilicata, una delle poche regioni non indebitate. Ho lottato contro gli sprechi. E in conferenza delle Regioni ho seguito il rapporto tra risorse finanziarie, spending review ed efficienza».
Con il ministro Lorenzin ha parlato?
«La stimo, è giovane e capace. Ma non vorrei farle i complimenti attraverso il suo giornale, visto che non glieli ho ancora fatti a voce».
Lei è l’unico lettiano…
«Non sono l’unico, Enrico Letta ha moltissimi estimatori».
Certo, intendevo che è l’unico lettiano del governo Renzi. L’ex premier come l’ha presa?
«Non farei mai una cosa contro Enrico. C’era nel Pd un patto che è stato rispettato, un accordo politico che Letta conosceva da vicesegretario e poi da premier».
Un patto?
«Alle politiche del 2013 mi sono candidato in una posizione non utile e sono risultato primo dei non eletti…».
Il suo ingresso nel governo segna il disgelo tra Letta e Renzi dopo la staffetta?
«È stata una vicenda forte, ma nell’interesse superiore del Paese si troverà una strada di collaborazione, ne sono sicuro».
Cosa pensa di Letta?
«Nutro affetto e una amicizia profonda da molti anni, mi piace di lui la serietà, lo stile, la sobrietà. Per me è un esempio e lo dico con il cuore. Una personalità come la sua sarà utilissima al Paese anche nei prossimi anni».
E Renzi?
«Ha ritmo, può fare grandi cose per l’Italia. Tifiamo per questa sua energia».
Faranno mai pace?
«Io me lo auguro. Mettono entrambi l’interesse del Paese davanti a tutto…».
Il Corriere della Sera – 1 marzo 2014