Si chiama Pacu, è un cugino del Pirana ed è stato pescato tra Danimarca e Svezia. Ma è quasi vegetariano, e la sua terribile fama è forse colpa di un equivoco
La cattura nello stretto di Oresund (tra Svezia e Danimarca) di un pesce di una ventina di centimetri e con lunghi denti affilati, ha scatenato il popolo della rete. Si tratta di un Pacu, un lontano parente del Pirana, e sui siti e sui commenti online è stato immediatamente identificato come “il pesce mangia testicoli”.
Da qui il via a una serie di allarmi più o meno ingiustificati.
Ma cos’è davvero il Pacu? È così terribilmente pericoloso per la virilità come si legge in questi giorni? Ovviamente no, e lo si capisce già nelle prime righe della notizia del ritrovamento, sul sito dell’Università di Copenhagen, dove il pesce è stato studiato.
Non vi è alcun motivo di panico, scrivono. Il pesce, anche se esotico, è un Pacu, non un Piranha. Il sito spiega che è stato catturato dal pescatore Einar Lindgreen il 4 agosto, e lui e i suoi colleghi erano convinti che si trattasse di un Piranha. Così è stato inviato al Museo di Storia Naturale danese, dove è stato esaminato dall’esperto Peter Rask Møller.
Il Pacu, nonostante possa arrivare a pesare anche 25 chili, è conosciuto come il cugino pacifico del Piranha, perché è soprattutto vegetariano. I suoi potentissimi denti però sono in grado di tagliare le reti da pesca e di ferire gravemente, in caso di morsi. Il Pacu utilizza i suoi denti soprattutto per schiacciare noci e altri frutti, anche se a volte mangia pesce e piccoli invertebrati. Ma proprio questa sua preferenza per le noci pare abbia avuto gli esiti disastrosi che gli hanno meritato la fama di mangia testicoli. In Papua Nuova Guinea, dove è riuscito a diffondersi, avrebbe ferito alcuni nuotatori scambiando gli organi riproduttivi maschili per le noci di cui è ghiotto.
Però cosa ci faceva un Pacu, originario dei fiumi sudamericani, nelle acque tra Svezia e Danimarca? Secondo Rask Møller i proprietari di acquari domestici e gli acquacoltori sono i principali indiziati, come sempre quando un animale viene ritrovato in natura lontano dal proprio habitat. “Non è improbabile che qualcuno abbia svuotato la vaschetta per pesci in un torrente poco prima delle vacanze e che il Pacu abbia poi nuotato nelle acque salmastre dello stretto di Oresund”. Solo una volta prima d’ora un Pacu era stato catturato in Europa, nel 2002, vicino a una centrale elettrica sul fiume Oder in Polonia.
Panorama – 14 agosto 2013