Sarà che la crisi ha trasformato i consumi. Sarà che le abitudini alimentari degli italiani sono improntate sempre di più a uno stile di vita salutistico. Fatto sta che la domanda di carni bianche continua a crescere. Soprattutto il petto di pollo e i piatti pronti di facile digeribilità: il primo soddisfa le esigenze delle famiglie impegnate a risparmiare e i secondi sono scelti da chi non ha molto tempo per preparare il pranzo o la cena.
A testimoniarlo sono anche le performance di Fileni che si è specializzata nella produzione di carni bianche da agricoltura biologica e terzo player italiano nelle carni avicole. Un impegno che ha permesso alla società marchigiana di registrare nel 2014 un giro d’affari di 330 milioni di euro, il 10% grazie ai prodotti bio. Mentre le previsioni sul fatturato 2015 parlano di un incremento del 4%. Numeri che sono il frutto di un articolato piano imprenditoriale.
«Tre sono i fattori che ci rendono competitivi — racconta Giovanni Fileni, fondatore e presidente dell’omonima impresa —. Una spiccata vocazione per i prodotti innovativi, il costante monitoraggio dei costi e la ricerca di nuove soluzioni per incrementare ulteriormente la qualità produttiva». Caratteristiche che, per essere sviluppate, richiedono non solo adeguate strategie ma anche un elevato ammontare di investimenti. Basti pensare che, solo nel 2014, l’azienda avicola ha messo sul tavolo 10,5 milioni di euro: una buona parte destinati alla creazione o ristrutturazione di allevamenti.
C’è poi l’obiettivo della sostenibilità ambientale, che si rende concreto grazie a nuovi impianti fotovoltaici, un soffiante sul depuratore dello stabilimento di Cingoli, in provincia di Macerata, l’avvicinamento dei centri d’allevamento ai siti produttivi e l’ingresso dell’Istituto sviluppo agroalimentare in Carnj Coop, società cooperativa di trasformazione dei prodotti, partecipata del gruppo marchigiano.
«Entro il 2016 — continua Fileni — investiremo 20 milioni di euro per creare due importanti strutture: un magazzino automatizzato per velocizzare le spedizioni e un impianto di raffreddamento per accrescere la qualità».
Intanto, prodotti come il petto, le cosce e le ali di pollo, assieme ai piatti pronti, arrivano sulle tavole dei consumatori attraverso vari canali distributivi. «Siamo presenti nella grande distribuzione e nella ristorazione collettiva» spiega Marco Graziano Ciurlanti, chief financial officer di Fileni. Che non dimentica «la forte crescita dei venditori al dettaglio, 6.000 clienti, mentre anche le previsioni sull’export sono ottimistiche. Il 4% del fatturato arriva grazie a Germania, Francia, Olanda e Inghilterra. Ma nelle nostre strategie di sviluppo puntiamo al raddoppio degli affari all’estero».
MICHELE AVITABILE – Corriere Economia – 19 ottobre 2015