«Non ritengo possibile che possano esserci ulteriori tagli al fondo sanitario nazionale, e soprattutto tagli lineari. I margini per eliminare gli sprechi ancora ci sono ma tutto quello che si recupera va reinvestito in sanità», ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin incontrando per la prima volta volta i sindacati. E Lorenzin ha spiegato a medici e dirigenti che anche le parole del ministro dell’Economia Saccomanni, il quale all’assemblea di Assonime ha detto ieri che «Ridurre la spesa pubblica è possibile specialmente nel settore della sanità», parlando del processo di spending review, sarebbero in riferimento agli sprechi che ancora si possono ridurre.
Lorenzin ha anche sottolineato che sulla spending review bisogna «darsi una calmata» perchè il settore socio-sanitario è strategico per il Paese. In ogni caso i margini per eliminare gli sprechi e recuperare risorse ci sono ancora secodndo il ministri e vengono ad esempio dalla digitalizzazione della sanità e dalla ottimizzazione ed efficientamento di alcuni interventi. Ma, ha ribadito, ogni euro recuperato dovrà essere utilizzato per la sanità.
Lorenzin ha anche affermato nell’incontro che «presto bisognerà intervenire sulla responsabilità professionale che va rivista». E sul tema ci sarebbe già un «ampio consenso» parlamentare. Lorenzin ha spiegato ai medici di aver già iniziato a lavorare su questo punto. Il ministro, che ha introdotto la riunione spiegando di comprendere la sofferenza dei medici, ha anche annunciato l’avvio di un tavolo al ministero dell’Istruzione per la formazione degli specializzandi, di cui, come ha spiegato, ha già parlato con il ministro Carrozza.
«Gli incontri dei giorni scorsi con il nuovo presidente del Comitato di Settore Montaldo e con il nuovo Ministro della salute Lorenzin si sono svolti in un clima di cortesia e reciproco ascolto – ha detto il presidente Fvm Aldo Grasselli -. La consultazione non ha assunto ancora il carattere di un confronto impegnativo perché sono ancora complesse le problematiche economico finanziarie che riguardano sia un sufficiente rifinanziamento del Ssn sia la possibilità di aprire i contratti del personale del Ssn»
«Lo abbiamo detto con molta franchezza e con spirito collaborativo – ha dichiarato Grasselli – e gli assessori alla sanità hanno ben chiaro che se non si aprirà un confronto decisivo sulle aree di contrattazione e sulle modalità di rinegoziazione delle risorse contrattuali il personale medico, veterinario e sanitario rimarrà senza alcun incentivo e senza alcuna forma di attenzione al profondo disagio che lo sta fiaccando sino al 2017 se non dopo. E’ molto rischioso non porre attenzione a quello che diciamo da tempo. Il sistema non tiene se si porta alle estreme conseguenze ogni anomalia che già da anni sta destrutturando i modelli organizzativi, le forme di assunzione e impiego e le condizioni di lavoro».
«Se gli assessori e il ministro – continua – vorranno sostenere la sanità sanno che possono contare sul nostro appoggio e sulla nostra condivisione di processi evolutivi e di efficienza che però non possono passare sulle nostre teste rispondendo solo alle aride logiche dei tagli lineari e della mutilazione dei servizi».
E concude: «Con il ministro Lorenzin abbiamo aperto un confronto specifico sul tema della prevenzione veterinaria e nei prossimi giorni sarà approfondito il problema delle specializzazioni, del precariato e dell’accesso dei medici veterinari al Ssn».
«Apprezziamo la disponibilità del ministro a collaborare con noi e a intervenire su alcuni dei temi che abbiamo sollevato, rimane la questione dei modi e dei tempi in cui arriveranno gli interventi, e rimane soprattutto la grossa questione del blocco contrattuale che rischia di trasformarsi in un blocco a tempo indeterminato», ha commentato l’incontro Costantino Troise, segretario dell’Anaao. «Il ministro ha capito – prosegue Troise – che questa situazione va ad aggravare e incattivire un quadro già drammatico». Peraltro, visto che «già ci sono deroghe, come quella per il comparto sicurezza, non si capisce perchè non si possa derogare anche per la sanità». Adesso, sottolinea, «misureremo il suo impegno e la sua disponibilità anche dentro il Consiglio dei ministri», perchè, ad esempio, si potrebbero utilizzare gli strumenti che il governo sta approntando per l’occupazione giovanile «anche nel nostro settore».
«La posizione del ministro è condivisibile e impegnativa e aspettiamo il governo alla prova dei fatti», è stato il commento di Massimo Cozza, segretario della Fp Cgil Medici. «Ormai – ha ricordato – rischia di saltare il diritto alla salute dei cittadini e i medici sono esasperati. Speriamo che le
promesse del ministro sulla revisione della responsabilità professionale si possano concretizzare a tutela dei medici, dei cittadini e dello stesso sistema sanitario pubblico» che butta ogni anno circa «10 miliardi di euro in medicina difensiva».
E sempre ieri per i sindacati si è aperto un altro fronte.
«La Conferenza delle Regioni vuole aprire un vasto confronto con le organizzazioni sindacali – del pubblico e del convenzionato – per verificare la possibilità di una discussione complessiva sulle convenzioni e sul contratto», ha dichiarato il neo-presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Claudio Montaldo, assessore in Liguria, che ha svolto una informativa, nel corso della seduta della Conferenza delle Regioni, sulla bozza di atto di indirizzo per l’adeguamento degli accordi collettivi nazionali che disciplinano i rapporti con i medici di medicina generale, i pediatri gli specialisti ambulatoriali.
«Il punto fermo è che, fino a tutto il 2014 le risorse sono bloccate – ha spiegato – vediamo se riaprire un confronto per il rinnovo contrattuale che però può riguardare solo la parte normativa a parità di risorse. Si tratterebbe comunque di un confronto utile, finalizzato a dare strumenti nuovi nella gestione delle risorse umane e nell’attuazione del Patto del Salute». (tratto da Il Sole 24 Ore sanità)
14 giugno 2013