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Industriali e sindacati. Scetticismo sulle misure prese “Vanno tagliate le tasse sul lavoro”

Chissà se il messaggio dei rappresentanti delle parti sociali sarà stato recepito dal governo. Fatto sta che ieri è stata giornata campale per i leader di Confindustria e delle tre confederazioni sindacali.

Prima, in mattinata, nella sede di Confindustria di Via Veneto, la «foresteria» dove si tengono gli incontri riservati, il presidente degli industriali Giorgio Squinzi ha ospitato i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Poi, all’ora di pranzo, il numero uno di Confindustria è andato a Palacco Chigi per incontrare nel corso di una colazione di lavoro il presidente del Consiglio Enrico Letta.

Il vertice tra industriali e sindacati, è stato spiegato, in realtà è servito fondamentalmente per fare il punto sulla situazione generale alla fine delle ferie e per concordare un atteggiamento comune sui problemi di merito. Non è nemmeno un caso, peraltro, che dopo il disgelo raggiunto con le intese sulla rappresentanza il clima dei rapporti tra industriali e sindacati sia ottimo: tanto che sul merito delle richieste di politica economica al governo di fatto Confindustria e confederazioni hanno proposte praticamente identiche. Una linea e delle proposte che in pratica Squinzi ha girato pari pari al premier Enrico Letta, in vista del varo del decreto sull’Imu e soprattutto in vista della futura legge di stabilità.

Certo è che successivamente da Cgil-Cisl-Uil non sono arrivati giudizi unanimemente lusinghieri sul pacchetto di provvedimenti varati dal governo. In una nota, il leader cislino Raffaele Bonanni ha detto che «la definitiva cancellazione della prima rata dell’Imu è un fatto positivo, ma l’equilibrio politico trovato non rappresenta la migliore soluzione possibile», perché specie per la “service tax” «c’è il rischio che diventi solo una partita di giro o addirittura un rimedio peggiore del male». Stesso discorso dalla Cgil: «Le soluzioni sull’Imu – dicono – non ci hanno convinto per nulla. Si ripropone il tema di una restituzione fiscale al mondo del lavoro e delle pensioni in modo forte. Per la Cgil a questo punto non ci potrà essere una legge di stabilità senza una risposta fiscale al lavoro e alle pensioni». E solo parzialmente positivo è il giudizio del sindacato di Camusso sui fondi destinati a Cig in deroga ed esodati: sono misure considerate «importanti», ma che non risolvono il problema anche per l’esiguità dei fondi, sufficienti a coprire solo la prima emergenza.

La Stampa – 29 agosto 2013

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