Scoperta la ‘miccia’ genetica responsabile delle epidemie provocate da uno dei più recenti virus dell’influenza aviaria, l’H7N9: comparso nel 2013, ha finora provocato due epidemie con almeno 115 morti. L’analisi genetica della sua origine dimostra che uno dei tre virus dell’aviaria da cui è derivato, l’H9N2, è stato l’elemento scatenante principale: la presenza di questo virus ‘detonatore’ negli allevamenti di pollame può dunque essere considerata un campanello d’allarme.
La scoperta, pubblicata sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas), si deve ad un gruppo internazionale di ricerca coordinato dal Saint Jude Children’s Research Hospital di Memphis e dall’università cinese di agraria a Pechino. I ricercatori hanno scoperto che diversi ceppi del virus H9N2 hanno circolato negli allevamenti di pollame per oltre dieci anni: tra loro sarebbe diventato predominante il genotipo virale G57, caratterizzato da una maggiore adattabilità e una diversa capacità di sollecitare le difese immunitarie delle sue vittime.
Il ‘super’ virus G57 si sarebbe diffuso rapidamente tra i polli scatenando vaste epidemie tra il 2010 e il 2013. In breve tempo, si sarebbe trasformato nella vera e propria ‘miccia’ capace di far esplodere la nuova influenza aviaria H7N9: il genotipo G57, infatti, avrebbe contribuito pesantemente alla formazione del nuovo virus dell’aviaria (insieme agli altri virus H7 ed N9) fornendogli un intero set di sei geni.
”La prevalenza e la mutazione del virus influenzale H9N2 negli allevamenti di pollame – concludono i ricercatori – potrebbero rappresentare un precoce campanello d’allarme, in grado di avvertire dell’arrivo di nuovi virus riassortiti e potenzialmente capaci di scatenare una pandemia”.
Ansa – 31 dicembre 2014