di Silvia Sperandio. Senza il vaccino si rischia un boom di casi a gennaio. A lanciare l’allarme è Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, commentando la tendenza in calo delle vaccinazioni antinfluenzali. «Anche se non è mai tardi per vaccinarsi contro l’influenza spiega Rezza – rimangono meno di una quindicina di giorni per assicurarsi la protezione nel periodo di picco che è previsto verso la fine di gennaio».
«C’è da stare attenti – avverte lo specialista – perché se questo trend negativo dovesse continuare ci saranno molti più casi di influenza rispetto agli scorsi anni. Meno copertura vaccinale, infatti, significa che molte più persone saranno esposte ai virus e per le persone più vulnerabili, come gli anziani, può essere molto pericoloso». I prossimi giorni saranno dunque decisivi. «Chi si vaccinerà entro la metà di dicembre avrà qualche settimana di tempo per sviluppare gli anticorpi necessari per superare indenne il periodo di picco. Il vaccino di quest’anno, inoltre, sembra offrire una copertura migliore rispetto a quello dello scorso anno».
Che tipo di influenza sarà e quando arriverà l’epidemia? Il primo virus, di tipo A/H3, è stato isolato al Policlinico Sant’Orsola di Bologna il 9 ottobre scorso. In Italia, dunque, la nuova influenza è già arrivata. «Non è arrivata prima del solito, è solo che si è rafforzata la sorveglianza capillare», spiega Fabrizio Pregliasco immunologo dell’Università di Milano.
In realtà, la stagione influenzale vera e propria è attesa a fine dicembre. «Come sempre la previsione è difficile – spiega Fabrizio Pregliasco immunologo dell’Università di Milano -: possiamo dire che la “vera” influenza arriverà insieme a temperature più rigide e persistenti. Il che avverrà presumibilmente intorno alle feste di Natale». Durante il periodo natalizio a finire a letto potrebbero essere dai 4 ai 5 milioni di italiani, con il 40% dei casi tra 0 e 18 anni, il 40% tra i 18 e i 65 e il 20% tra gli over 65.
Che influenza ci aspetta? «Quest’anno la stagione influenzale non dovrebbe colpire l’Italia con eccessiva potenza – spiega ancora Pregliasco -. I virus responsabili sono “vecchie conoscenze”, ossia H1N1, H3N2 e il Virus B Phuket. I casi di influenza potrebbero però aumentare a causa di un quarto virus, il B Brisbane, australiano, che potrebbe dare qualche fastidio in più, e di eventuali rigide condizioni meteorologiche». Quanto alle previsioni per quest’anno, si parla di 1,5 milioni di persone influenzate in meno rispetto alla scorsa stagione, calcolando che nell’inverno 2014-2015 il totale delle persone colpite è stato di 6,5 milioni.
Il trend in calo delle vaccinazioni
In generale, ogni anno l’influenza mette a letto circa l’8% della popolazione, e sugli anziani, i malati cronici e più fragili può avere conseguenze gravi. Eppure, in dieci anni, la riduzione dei vaccinati tra gli over 64 è stata di ben il 20%, passando dal 68% circa del 2005-2006 al 48% dello scorso inverno «La vaccinazione langue, i livelli sono addirittura tornati a quelli prima del 2000 – dice Pregliasco -. L’anno scorso la debacle causata dalla falsa attribuzione di alcune morti sospette all’effetto del Fluad ha creato effetti sinergici negativi, nonostante si trattasse di voci poi con confermate». «Nella scorsa stagione si è registrato il 15% in meno di vaccinazioni, tanto che oggi si vaccina solo un over 65 su due, precisamente il 50%». Invece, per essere davvero efficace, la copertura dovrebbero arrivare almeno al 75% dei soggetti a rischio, ovvero anziani, malati cronici e operatori sanitari.
Proprio l’attuale periodo – secondo le prime stime di alcuni esperti – potrebbe dunque fare la differenza.
In circolazione molti virus simil influenzali
Intanto, prima che arrivi la “vera” influenza ci sono in giro molti paramixovirus che stanno creando qualche problema. Tra i sintomi più diffusi mal di pancia, ma anche mal di gola e raffreddore. «Possiamo stimare che gli enterovirus e i virus cugini dell’influenza colpiscano 150 mila italiani a settimana, con malanni classici di questo periodo di pre-stagione influenzale».
Come si riconosce la “vera” influenza
Ma l’influenza vera e propria, sottolinea Fabrizio Pregliasco, « è caratterizzata da una triade di sintomi, ovvero febbre alta, un sintomo generale di “bastonamento”, e un sintomo respiratorio».
Quanto alle misure di prevenzione, gli esperti sottolineano soprattutto l’importanza di lavarsi specco le mani. «Anche i probiotici possono avere effetti positivi per rinforzare le difese, oltre agli immunostimolanti a base di polipeptidi o frazioni ribosomiali».
Il Sole 24 Ore – 4 dicembre 2015