Si è dimesso il direttore generale dell’Izs, Fernando Arnolfo. Con una lettera inviata al Ministero, Arnolfo ha comunicato la sua intenzione di lasciare l’incarico. Le dimissioni diventeranno effettive nei prossimi giorni, passato il lasso di tempo tecnico previsto dalla legge. Tra le motivazioni della decisione di Arnolfo, ispirata anche a scelte di natura personale, non è però difficile individuare anche l’esito di quella vera e propria guerra che l’ha visto fronteggiare un cda spesso antagonista.
Farà trovare la poltrona vuota al suo successore all’Izs, Fernando Arnolfo. Il direttore generale, il primo dell’era post commissario al “Caporale”, ha infatti rassegnato le sue dimissioni dall’incarico che sarebbe scaduto per mandato naturale tra due anni, nell’agosto del 2017. Lo ha fatto con una lettera inviata al ministero della Salute, quello stesso che lo designò nel 2012, dopo un periodo di vacatio al vertice dell’Istituto, per l’intrigo politico sorto attorno alla designazione della piemontese Maria Caramelli. Il 66enne ex sindaco di Scarnafigi, già dirigente veterinario della Asl 17 del Piemonte con funzioni di coordinamento delle aree del Servizio veterinario ed ex direttore generale dal 2006 al 2012 dell’Izs di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, si chiama fuori dunque dalle beghe di gestione della struttura internazionale di ricerca e produzione veterinaria, proprio nel momento in cui, dopo l’approvazione dell’ennesima legge di riordino da parte di Abruzzo, Molise e Ministero della salute, la politica si appresta a mettere in sella la nuova governance. La scelta di Arnolfo dunque spiana ancor più la strada all’arrivo dell’ex rettore dell’Università di Teramo, Mauro Mattioli, quale nuovo direttore generale, nell’ottica di un rafforzamento della sinergia con l’Ateneo cittadino, nel progetto a più ampio respiro individuato dal rettore Luciano D’Amico di un fortissimo polo agro-bio-veterinario locale. Con la partenza di Arnolfo e la contemporanea indicazione da parte della Regione Abruzzo della propria componente in seno al Consiglio di amministrazione dell’Istituto, l’avvocato Manola Di Pasquale, si profila dunque il completo rinnovamento della governance e forse anche il definitivo avvio del progetto di rilancio dell’Ente, la cui vita recente è stata vissuta e caratterizzata su e dai dissidi tra Arnolfo e il Cda, la cui pietra miliare è stato il contrasto sul riconoscimento delle indennità ai tre componenti del consiglio.
La nomina di Manola Di Pasquale
Dal 1949, anno di fondazione dell’Istituto zooprofilattico “Caporale”, nessuna donna è mai stata nel consiglio d’amministrazione. Fino a Manola Di Pasquale, avvocata teramana 50enne, esponente di spicco del Pd cittadino, che due giorni fa è stata nominata dalla Regione Abruzzo come proprio componente del futuro cda dell’Izsam. «È una grande soddisfazione per me», commenta Di Pasquale, «perché questo è un ente di prestigio e perché io sono teramana. Anzi, di più: abito a pochi metri dall’ingresso dell’istituto».
Se le si obietta che è anche una gatta da pelare, visto il momento, Di Pasquale replica: «Sì, è una fase difficile, per questo bisognava inserire una persona che avesse esperienze di amministrazione e io sono stata in diversi cda. Dall’esterno appare un’evidente conflittualità in istituto, per questo servono persone nuove. Di sicuro la Regione punta sullo Zooprofilattico, lo considera importante e lo sta inserendo nei progetti per il Mezzogiorno finanziati dal governo».
Sul rapporto sempre più stretto istituto-università, auspicato anche dalla Regione, la neo consigliera dice: «Non si può fare e non si farà una fusione, sono organismi diversi e con finalità diverse,
ma gli istituti che fanno ricerca devono fare rete. Tanto più che ora bisogna dare una nuova identità a Teramo, è finita l’epoca della città degli uffici e dobbiamo ripartire dalle ricchezze che abbiamo: storia, cultura e – appunto – ricerca».
Emmelle – 17 ottobre 2015