Il dirigente, ad di Veneto Strade, guadagna 144 mila euro. Ma c’è anche chi rinuncia al gettone e chi non prende un euro. Ecco la tabella pubblicata sul Bur
VENEZIA — Silvano Vernizzi, il braccio destro dell’assessore alle Infrastrutture Renato Chisso, ancora una volta guarda tutti dall’alto in basso, piazzandosi in cima alla classifica dei manager più pagati della galassia societaria che orbita attorno alla Regione: come amministratore delegato di Veneto Strade, incarico che ricopre dal 2001, percepisce infatti 144 mila euro lordi l’anno, che aggiunge ai 152 mila euro che già gli vengono corrisposti come segretario generale del settore Infrastrutture a Palazzo Balbi, mentre l’incarico di commissario della Pedemontana lo svolge gratuitamente e quello di commissario del Passante, che pure ricopriva con un compenso di 80 mila euro l’anno, è scaduto.
In coda alla lista, invece, ci sono il braccio destro del braccio destro, ossia Giuseppe Fasiol, commissario ai Trasporti e numero due di Vernizzi in Regione, amministratore unico di Ferrovie Venete, ed il consigliere comunale veneziano Renato Boraso (ex Pdl, ora capogruppo della fu civica Brunetta), consigliere della società fantasma per l’Autostrada Alemagna, creata per prolungare la A27 fino a Monaco di Baviera: per loro, la voce compensi recita un desolante zero virgola zero. Nel mezzo, tra Vernizzi e Boraso, ci sono una quarantina di presidenti e vice presidenti, consiglieri ed amministratori unici. Tra le curiosità si sottolinea la decurtazione subita, rispetto al 2011, da chi siede in Cav (la società che gestisce il Passante) ed in Sistemi Territoriali (la partecipata di Veneto Sviluppo che acquista i convogli dei treni regionali), che pure non impedisce ai due presidenti, Tiziano Bembo e Gian Michele Gambato, di piazzarsi comunque ai vertici della classifica (Bembo, tra l’altro, siede pure in Sistema Territoriali come consigliere). Ferdinando Businaro, presidente della Rocca di Monselice, continua a rinunciare al suo gettone da 46,48 euro mentre Lorenzo Belloni guadagna 10 mila euro come amministratore unico di una società, Rovigo Expò, di cui la Regione sta tentando di disfarsi in tutti i modi (da poco è stata indetta una seconda asta per la vendita della quota).
Facce nuove in Veneto Promozione, l’ente creato quest’anno per l’internazionalizzazione delle imprese e la promozione turistica del Veneto mentre possono stupire, pur non essendo una novità, i bassi compensi in Veneto Sviluppo, dove il presidente prende appena 33 mila euro lordi. L’assegno più cospicuo, al Vega, lo stacca infatti il direttore generale, Paolo Giop, che non compare in elenco: 154 mila euro l’anno. Lo stesso dicasi per Veneto Acque, dove l’amministratore delegato, Pier Alessandro Mazzoni, è stato «convertito » in direttore generale. Lo stipendio, però, è rimasto quello: 63 mila euro l’anno.
Marco Bonet – Corriere del Veneto – 21 agosto 2012