Un cambiamento epocale nei gusti alimentari degli americani – che sembrano tradire sempre più gli hamburger e la Coca-cola, il fast-food e i cibi pre-confezionati, scegliendo invece prodotti più sani – sta provocando una serie di terremoti nell’industria alimentare degli Stati Uniti ed è alla base della maxi-fusione da 45 miliardi di dollari, annunciata ieri, tra la Kraft, il colosso della maionese, delle sottilette e del Philadelfia, con la Heinz, la società del ketchup e di altre salse.
Il nuovo gruppo si chiamerà Kraft Heinz e sarà il quinto nella hit parade mondiale del settore, con oltre 46mila dipendenti, un fatturato annuo di 28 miliardi di dollari e una capitalizzazione di Borsa che nel 2017 raggiungerà i 100 miliardi di dollari.
«Sono felice di essere riuscito a mettere insieme questi due marchi-simbolo dell’industria americana», ha dichiarato Warren Buffett, che a dispetto dei suoi 84 anni, è stato il protagonista segreto del matrimonio. L’operazione infatti, la più grande registrata da Wall Street nel 2015, conferma l’alleanza tra la Berkshire Hathaway, la holding di Buffett, e la 3G Capital, la società brasiliana di private equity che fa capo al miliardario sudamericano Jorge Paulo Lemann e che sta crescendo rapidamente nel comparto alimentare. Dopo aver conquistato la Anheuser-Bush attraverso l’InBev, infatti, e essere così diventata numero uno della birra nel mondo, la 3G ha comprato nel 2013 la Heinz insieme alla Berkshire per 23,2 miliardi di dollari e controlla anche la Burger King e la canadese Tim Horton.
I negoziati per la Kraft erano in corso da tempo, favoriti dai bassi margini di profitto e dalle vendite stazionarie dell’industria dei formaggini. Anche gli utili della Kraft traballano: l’anno scorso sono scesi del 62% per via dell’aumento di alcune commodities, come il caffé, e soprattutto dei nuovi trend dei consumatori. Gli americani, specie i più giovani, stanno abbandonando i prodotti tradizionali, mettendo nei guai società come McDonald’s e Kellogg, per orientarsi verso alimenti freschi o considerati più naturali. Di qui il tentativo di tutto il comparto di accelerare le ristrutturazione, tagliare i costi e promuovere un consolidamento, anche per poter investire su nuovi prodotti.
La Heinz, che non è quotata a Wall Street, controllerà il 51% del nuovo gruppo, mentre gli azionisti della Kraft rimarranno con il 49% e riceveranno un dividendo straordinario di 16,5 dollari per ogni azione, per un totale di circa 10 miliardi di dollari che saranno pagati dalla Heinz. La notizia di questo generoso dividendo ha fatto aumentare ieri del 38% le quotazioni della Kraft a Wall Street. La Kraft Heinz sarà guidata da Bernardo Hees, chief executive della Heinz, mentre l’attuale capo della Kraft, John Cahill, che ha avuto un ruolo chiave nelle trattative, diventerà vice- presidente del nuovo gruppo.
Secondo gli esperti, non ci dovrebbero essere difficoltà a fare approvare la maxifusione dalle autorità antitrust americane, visto che i due gruppi non sono in grande concorrenza tra di loro. D’altra parte, proprio queste differenze tra la Heinz e l’attuale Kraft rappresentano, agli occhi di Buffett e Lemann, le più interessanti sinergie per il nuovo gruppo. In particolare la Kraft, che per ora è soprattutto concentrata negli Stati Uniti, potrà beneficiare della presenza internazionale della Heinz per allargare le sue vendite a livello mondiale.
Repubblica – 26 marzo 2015