Pssr prossima settimana in consiglio regionale. Pd verso il «no»
Il Pd è orientato a votare contro il Piano socio-sanitario che approderà in consiglio regionale la prossima settimana. Una svolta rispetto all’atteggiamento “benevolo” espresso in commissione
I democratici avevano collaborato ampiamente alla sua definizione, esprimendo infine un’astensione. Oggi i consiglieri illustreranno ai giornalisti le proposte e la posizione del gruppo che, secondo fonti ufficiose, è influenzata da tre fattori essenziali. Il primo riguarda l’assenza di certezze circa gli “ammortizzatori del welfare” abbinati al taglio dei posti letto: il sospetto è che alla riduzione programmata dei ricoveri non corrisponderà una contemporanea attivazione dei presìdi territoriali di cura riservati alle degenze non propriamente sanitarie. Perplessità anche sui fondi riservati al sociale, già ridotti dai tagli di Governo e oggetto di una vivace discussione in seno alla stessa maggioranza. I dubbi più gravi, però, nascono dall’incognita riguardante le “schede ospedaliere”, cioè il piano di ristrutturazione della rete che sarà presentato dopo l’approvazione del Piano; in proposito, il centrosinistra ha chiesto più volte alla giunta di anticipare le linee di intervento, incassando puntualmente un rifiuto, e la circostanza ha alimentato la previsione di un intervento drastico, articolato nella chiusura di alcuni ospedali (giudicati superflui) e il declassamento di altri. Una medicina amara, che il top manager della sanità Domenico Mantoan ritiene indispensabile per garantire la tenuta finanziaria del sistema veneto, insidiato dalla progressiva riduzione di risorse statali e chiamato a salvaguardare elevati standard qualitativi nelle prestazioni mediche; una linea del rigore sostenuta dal governatore Luca Zaia e (con qualche riserva) dall’assessore Luca Coletto. Sull’altro fronte, Laura Puppato, capogruppo democratico, non anticipa il verdetto finale ma appare piuttosto scettica: «Noi abbiamo collaborato con lealtà e generosità alla stesura del Piano ma siamo una forza d’opposizione e non ci sentiamo in alcun modo vincolati alle scelte della maggioranza. In aula parteciperemo al dibattito proponendo ulteriori miglioramenti al testo e il nostro voto terrà conto soprattutto delle garanzie concrete sul piano della tutela della salute, il più delicato e prioritario. Detto questo, se qualcuno si illude di frodare la nostra buona fede, resterà deluso».
Il Mattino di Padova – 7 giugno 2012