Prossimo bilancio. Una batosta per la sanità, tra riduzioni decise e nuove (-400 milioni) e il carico dell´aumento dell´Iva Ciambetti: «È rigore assoluto causa tagli, ma Roma deve ascoltare il Fmi: così si crea solo depressione»
C´è ancora da chiudere il conto del 2012, e le acque si agitano per varie voci di spesa che già quest´anno resteranno penalizzate più del previsto. Ma il nuovo allarme che suona per la Regione è per il 2013: le “Direttive per il bilancio” sono già state date dalla Giunta Zaia a tutti gli uffici, e ma sono disarmanti e già sono state ulteriormente colpite dalle prime indicazioni sulla Legge di stabilità appena varata dal governo Monti, con un ulteriore taglio per la sanità di 600 milioni e la novità dell´1% dell´Iva da luglio.
PERSO OLTRE UN MILIARDO DI EURO. Morale: la delibera ha già scritto ufficiale che l´anno prossimo la spesa a disposizione della Regione, che già viene da due anni di forti riduzioni, perderà 936 milioni di euro in meno rispetto al 2012. Ma con la Legge di stabilità caleranno su Venezia tagli per circa altri 60 milioni di euro per la sanità stessa (oltre ai -342 milioni già previsti), e contando che l´aumento dell´Iva anche per le sole Ulss significherà di sicuro un aggravio di spesa di 50-60 milioni significa che il conto è già andato oltre il miliardo.
MAZZATA ANCHE PER LE COOPERATIVE. Non solo: la nuova legge del governo avrebbe anche deciso di aumentare dal 4% al 10% l´Iva per le cooperative sociali che prestano servizi socio-sanitari ed educativi, e questo comporterebbe di sicuro maggiore spesa per le Ulss. «Solo adesso è uscito il testo definitivo della Legge di stabilità – spiega da parte sua l´assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti – e quindi prima di dare risposte certe è bene che gli uffici verifichino ogni comma. È vero però che c´è un ulteriore taglio al fondo per la sanità, e che l´aumento dell´Iva complica la situazione. Per questo proprio il settore sanità della Regione, che come noto prende circa l´80% dell´intera spesa regionale, sta ancora ultimando le proiezioni per i primi conti sul bilancio 2013. Quanto ai servizi delle cooperative, quella dell´aumento Iva sarebbe una mazzata che, se confermata, colpirebbe non solo la Regione e le sue Ulss, ma anche i Comuni».
«SIGNORI NON C´È UN EURO». Tornando al quadro generale, la Regione prevede per l´anno prossimo un calo di entrate (6,6%) dovute al calo di trasferimenti ma anche a un probabile calo di tributi incassati dai veneti. E questo comporta un sicuro blocco quasi totale per il bilancio regionale: le stesse entrate per “funzioni essenziali” (cioè le prestazioni essenziali che una Regione deve garantire per forza) caleranno, in previsione, di almeno il 2,3% (e le entrate autonome per funzioni non essenziali del 14,1%). «Non solo: il trend di incassi da che stiamo osservando già in questo 2012 – spiega Ciambetti – è tale che potrebbe addirittura esserci un calo ulteriore».
RIGORE ASSOLUTO, MA VA BENE COSì? Morale: se non ci sono soldi che entrano non ce ne saranno da spendere. Anche perchè la spending review ha ulteriormente stretto i paletti. La Regione ribadisce quindi che «non si procederà col ricorso a indebitamento per spese di investimento regionale». Zero investimenti. E per le spese correnti si raschierà il barile, ma ormai c´è ben poco. «È rigore assoluto. Ma lo stesso Fmi-Fondo monetario internazionale ha già ammonito l´Europa che con il solo rigore si crea depressione, invece di favorire la ripresa economica. Noi stiamo facendo i salti mortali per far quadrare i conti, ma spero che a Roma qualcuno ascolti la Lagarde».
Il Giornale di Vicenza – 15 ottobre 2012