Il Veneto alla Bit? Venezia, le Terme Euganee e Cortina d’Ampezzo. Punto. E il resto della montagna, e il mare, e i laghi, e le città d’arte, e insomma tutto ciò per cui a queste latitudini ci si fregia ogni due per tre del titolo di «prima regione turistica d’Italia»? Quest’anno i visitatori della Borsa internazionale del turismo di Milano non lo vedranno, per la prima volta dopo un ventennio di immancabile presenza veneta, dal momento che la Regione ha deciso di non affittare più un proprio spazio, «per ragioni di risparmio ma anche di strategia», spiega l’assessore Federico Caner.
Sul sito dell’evento meneghino campeggia ancora la testimonianza di Marino Finozzi, suo predecessore nello scorso mandato, resa in occasione dell’edizione 2015: «La Bit rappresenta da sempre un’opportunità strategica nel nostro programma di promozione turistica». Dodici mesi dopo, però, a quanto pare non è più così. Così chi ha voluto e potuto esserci, da ieri a domani alla Fiera di Rho, in qualche maniera si è arrangiato. «Dieci giorni fa abbiamo saputo che la Regione non avrebbe partecipato e allora abbiamo fatto un giro di telefonate fra di noi con l’obiettivo di prendere almeno un piccolo open-space di 24 metri quadrati», racconta Claudio Scarpa, direttore dell’Associazione veneziana albergatori, che in questo modo condivide l’insegna «Venezia e le sue Terme» con Federalberghi di Abano e Montegrotto, Vela, Alilaguna, Brusutti e Noventa Designer Outlet. Per conto proprio si è mossa anche Cortina Marketing Se.Am., con 80 metri quadri in cui ieri sono apparsi il maratoneta Gianni Poli per pubblicizzare il trail running e il pilota Tony Fassina come testimonial del rally, mentre oggi saranno di scena l’arciere Oscar De Pellegrin (in vista dei Campionati mondiali tiro di campagna del 2018) e l’ex olimpionico di salto in alto Giacomo Crosa (per un omaggio ai 60 anni dei Giochi Invernali disputati sempre nella Conca).
Eppure c’è stato un tempo, come si è visto neanche così remoto, in cui i vip erano ospiti del maxi-stand della Regione. «Ma non possiamo più permetterci di spendere 280 mila euro per una manifestazione come questa, alla quale ne abbiamo comunque riservati 35 mila per l’appuntamento “fuori Bit” intitolato “Destinazione Veneto”», sottolinea l’assessore Caner. Tuttavia non è solo una questione di soldi. È vero che la dotazione complessiva dell’assessorato ammonta a 5,8 milioni, necessari a coprire anche le spese di funzionamento delle Unioni montane, ma è altrettanto certo che sono stati trovati un milione per le rassegne agricole come Vinitaly e Fieracavalli ed altri 600 mila euro per ill progetto Buy Veneto. «Infatti abbiamo condotto uno studio sul rapporto fra costi e benefici dell’impegno su Milano – non si nasconde Caner – da cui è risultato che il ritorno non vale lo sforzo. Per questo abbiamo deciso di puntare piuttosto sul web, sulle fiere estere e su workshop “b2b” (transazioni dirette fra imprese, ndr. ), come appunto Buy Veneto che speriamo di poter confermare a Venezia per giugno». Mara Manente, direttore del Ciset di Ca’ Foscari, approva: «L’occasione fieristica veneta risulta efficace per gli imprenditori turistici che vedono aumentare sensibilmente il volume degli accordi commerciali. La Bit invece, pur restando un’importante vetrina nel mondo del turismo, ha visto progressivamente ridursi la componente di “b2b”». Invece Corrado Peraboni, amministratore delegato di Fiera Milano, si stupisce: «Nel corso degli anni Bit e il turismo veneto si sono fatti “grandi” a vicenda, sarebbe un peccato interrompere questo sodalizio. Evento parallelo? Nulla può sostituire la presenza fisica in fiera».
Intanto però va a finire che Et Group di Bibione, primaria agenzia immobiliare del Nordest, distribuisce i propri cataloghi nello stand del Friuli Venezia Giulia. Mastica amaro pure Luca Claudio, sindaco di Abano: «È vergognoso che la Regione non promuova il bacino termale più grande d’Europa. Dobbiamo imparare tutti a fare più sinergia attorno al turismo delle Terme, l’unico che genera indotto attorno agli altri bacini».
Il Corriere del Veneto – 12 febbraio 2016