Il condomino esasperato per il latrare del cane del vicino deve rivolgersi al giudice civile, non alla procura della Repubblica. Per configurare il reato il disturbo alla quiete e al riposo delle persone, è necessario che il potenziale fastidio sia arrecato a un numero indeterminato di persone.
Infatti, se il padrone lascia tutto il giorno i suoi cani in una stanza confinante con l`appartamento accanto, ma se non si prova che altri, oltre al vicino, sono molestati dai guaiti, si può far ricorso solo al codice civile e al codice di procedura civile. Lo afferma la Cassazione con la sentenza 15230/12.
28 aprile 2012