Sessantatre casi di infezione e 14 morti. Durante il fine settimana è cresciuto il bilancio del virus H7N9 in Cina, dove l’infezione è arrivata anche a Pechino e nella provincia centrale dello Henan. Le autorità sanitarie ritengono che la nuova influenza si stia diffondendo attraverso il contatto con uccelli infetti, e anche per l’Organizzazione Mondiale della Sanità non c’è ancora evidenza che il virus si trasmetta da uomo a uomo. Michael O’Leary, rappresentante dell’Oms in Cina, ribadisce che i casi di infezione non sembrano collegati tra loro. Secondo l’esperto non c’è modo di prevedere la diffusione futura, ma «non sorprende che siano stati registrati casi anche in altre regioni del Paese».
Anche se non ci sono ancora prove della trasmissione umana, sono due le cose che spaventano i tecnici sanitari: l’asintomaticità nei volatili e la possibilità che muti presto. Inoltre, non è chiaro ancora come si diffonda il virus. L’Oms ribadisce però che la collaborazione delle autorità cinesi è completa.
A PECHINO – Sabato è stata diffusa la notizia del primo contagio a Pechino, dove una bambina di 7 anni è stata ricoverata in ospedale: è figlia di due commercianti di uccelli e certamente è stata a contatto diretto con i volatili che si suppone siano portatori di H7N9. Secondo l’Ufficio per la sanità di Pechino, la bimba sembra in via di guarigione. La piccola, ricoverata al Beijing Ditan Hospital, è stata infatti trasferita dalla terapia intensiva al normale reparto. La temperatura si è stabilizzata e sono passati i sintomi respiratori e gastrointestinali. Il test per l’H7N9 si è negativizzato e la piccola dovrebbe essere presto dimessa. I genitori della piccola sono stati messi in quarantena anche se non presentano i sintomi dell’influenza. Sono stati gli stessi genitori a portare la bambina in ospedale: aveva la febbre alta, un forte mal di testa e mal di gola. Lunedì un nuovo caso di influenza aviaria è stato registrato nella capitale cinese, in una nuova forma ancora non vista, asintomatica sugli uomini: si tratta di un bambino di 4 anni. Secondo l’agenzia Nuova Cina, il bambino «testato positivo per l’H7N9, è stato riconosciuto come vettore dell’influenza». In sostanza il bambino, pur essendo stato contagiato ed essendo stata confermata in lui la presenza del virus, non presenta sintomi influenzali. Il piccolo avrebbe contratto il virus da un pollo acquistato dalla famiglia della bambina di 7 anni. Il piccolo portatore è stato scoperto dopo che le autorità hanno controllato una trentina di persone entrate in contatto con i polli provenienti dal negozio incriminato. A Pechino, come era successo già a Shanghai e nelle province limitrofe, sono stati chiusi tutti i mercati di pollame e vietato il commercio di volatili. (Corriere della Sera)
Cina: aviaria, 1,2 miliardi persi per l’industria avicola
Intanto tra la popolazione l’allarme cresce e con esso aumentano le perdite economiche dell’industria avicola cinese che nelle ultime settimane ha perso 10 miliardi di yuan ( circa 1,2 miliardi di euro). E dalla stampa arriva l’esortazione a consumare carne di pollo nonostante il virus. In particolare il Global Times ha affermato in un editoriale che ” il popolo dovrebbe in qualche modo frenare la propria ansia per evitare che questa situazione divenga disastrosa per l’intera industria avicola”, aggiungendo che non mangiare carne di pollo è “ingiusto nei confronti degli allevatori”. Il quotidiano in lingua inglese costola del People’s Daily ha bollato la precauzione come segno di “un eccesso d’ansia” incoraggiando le persone a ” dimostrare uno spirito collettivo che vada oltre l’individualismo”. (AGI)
Aviaria. Cereali Chicago: aperture in calo al Cbot
Apertura in calo per i cereali al Cbot, che risentono del calo generalizzato delle materie prime e dei timori su un rallentamento della crescita economica in Cina. I semi risentono inoltre di nuove vittime dell’influenza aviaria in Cina, che torna a gettare dubbi sul futuro andamento della domanda di farina di soia – utilizzata nei mangimi animali.
Pechino e’ il principale importatore di semi di soia. I cali restano comunque contenuti grazie al fatto che le scorte domestiche sono limitate. Il mais risente di condizioni climatiche piu’ favorevoli per le piantagioni, che fino alla settimana scorsa sembravano destinate a rallentare a causa di temperature basse e clima troppo umido. Il contratto a maggio del mais cede 7 centesimi e un quarto, lo 0,74%, a 6,36 dollari e mezzo per bushel. Quello del frumento con scadenza a maggio perde 19 centesimi, il 2,40%, a 7,02 dollari e un quarto per bushel. Il contratto a maggio dei semi di soia segna un calo di 5 centesimi, lo 0,44%, a 13,73 dollari e un quarto per bushel. (Il Sole 24 Ore Radiocor)
Aviaria, Codacons chiede misure di emergenza a tutela salute
Di fronte all’espandersi dei casi di contagio in Cina, il Codacons chiede alle autorità sanitarie italiane misure di emergenza sul fronte dell’aviaria, a tutela della salute dei cittadini. Occorre evitare che il virus H7N9, che ha già prodotto sessantatrè casi di infezione e 14 morti in Cina, arrivi nel nostro paese. A destare preoccupazione – dicono dall’associazione – sono soprattutto le poche informazioni al momento in mano agli esperti circa la diffusione della malattia e i relativi sintomi negli animali. Proprio per questo è necessario intervenire preventivamente a difesa della salute dei cittadini italiani. Il Codacons chiede dunque al Ministero della salute e alle autorità competenti di attivarsi adottando misure urgenti, anche drastiche, disponendo il blocco totale delle importazioni di pollame e volatili dalla Cina, animali da cui risulta derivare il virus aviario (AGENPARL)
15 aprile 2013