Rischio blocco per gli appalti gestiti dai Comuni. Ad eccezione dei capoluoghi di Provincia, da domani, gli enti locali non potranno più acquisire lavori, beni e servizi in modo autonomo ma dovranno farlo in maniera associata, o attraverso le unioni di Comuni (dove esistono) o costituendo un consorzio. In alternativa possono ricorrere a un soggetto aggregatore, alle Province o agli strumenti elettronici gestiti dalla Consip. È una delle novità al debutto tra oggi e domani, destinate a incidere pesantemente nella vita delle imprese e dei cittadini.
L’obiettivo della stretta sui Comuni è ridurre le centrali di committenza, in modo da semplificare le procedure e rendere meno costosi gli appalti. Ma il risultato immediato potrebbe essere l’impasse. Anche perché l’articolo 4 del Dl 66/2014 stabilisce che l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici non rilasci il codice identificativo gara (Cig) agli enti locali che non rispettano le nuove norme. E i Comuni interessati sono più di settemila.
In allarme, l’Anci, chiede una proroga. In una lettera inviata al ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, il presidente dell’associazione dei Comuni, Piero Fassino, sottolinea che non sempre è possibile rivolgersi alla Consip: «Per alcune categorie di servizi e di lavori non esistono convenzioni Consip a cui i Comuni possano aderire, trattandosi di servizi e lavori non standardizzabili, come ad esempio i servizi sociali o la manutenzione delle strade», scrive Fassino. L’associazione dei Comuni denuncia inoltre che è venuta meno la deroga per gli acquisti in economia fino a 40mila euro e per gli interventi urgenti.
Un’altra novità che interessa tutte le pubbliche amministrazioni, non solo i Comuni, e che sarà operativa da domani è l’obbligo di tenere il registro unico delle fatture o delle richieste equivalenti di pagamento per forniture, appalti e prestazioni professionali, e di annotarne gli estremi entro dieci giorni dal ricevimento. La misura rientra tra quelle adottate per accelerare i pagamenti della Pa a favore di imprese e professionisti.
Sempre sul fronte di una maggiore efficienza della macchina pubblica, a partire da oggi diventa obbligatorio depositare in via telematica – anziché cartacea – gli atti e i documenti nei procedimenti civili in tribunale: il vincolo riguarda solo le cause in corso. Per quelle già avviate il passaggio sarà obbligatorio dal prossimo 31 dicembre.
Due misure interessano il Fisco, direttamente o indirettamente. Da domani l’aliquota di tassazione applicata agli investimenti sale dal 20 al 26%. L’aumento interessa dividenti, cedole, capital gain da azioni e obbligazioni, proventi da fondi comuni, gestioni patrimoniali, polizze vita, interessi dei conti correnti e postali. L’aumento non vale per i titoli di Stato italiani e degli Stati non paradisi fiscali.
Da oggi, invece, esercenti, professionisti, artigiani e imprese devono accettare, su richiesta del cliente, il pagamento tramite bancomat. L’obbligo scatta al di sopra dei 30 euro e mira a ridurre l’uso del contante. E quindi, anche a circoscrivere l’evasione fiscale.
Buone notizie, per chi viaggia nella Ue. Da domani le tariffe massime per scaricare i dati in roaming scendono di oltre il 50%, passando da 45 a 20 centesimi. In questo modo consultare mappe, guardare video, controllare la posta e aggiornare i contenuti sui social network, sarà meno caro (si veda anche il servizio a pagina 11, nell’inserto Risparmio e famiglia) .
Ma anche le chiamate e gli Sms costeranno meno. Per una chiamata si pagheranno 19 centesimi al minuto, anziché 24, mentre il costo di un Sms scende da 8 a 6 centesimi. La diminuzione delle tariffe è prevista da un regolamento Ue del 2011.
Da domani chi va all’estero ha anche la possibilità di scegliere l’operatore cui agganciarsi nel periodo in cui è fuori dal suo Paese. Chi è in viaggio potrà così confrontare le offerte di roaming e scegliere la tariffa più conveniente.
Il 1?luglio è anche una data da segnare sul calendario per i ragazzi tra i 15 e i 29 anni di età: parte ufficialmente la fase operativa del Programma Garanzia giovani, che punta ad assicurare ai giovani un’offerta di lavoro, apprendistato, tirocinio o altra misura di formazione. La dotazione finanziaria è di 1,5 miliardi per il biennio 2014-2015
Il Sole 24 Ore – 30 giugno 2014