Un gruppo di esperti internazionali stava seguendo i due animali della Lessinia, oggi la grande scoperta scientifica si trasforma in preoccupazione. Era appena arrivata la conferma che la femmina in coppia con l’esemplare sloveno era giovane e di specie italica, unica e perciò speciale, si spera che non sia la stessa
È stata trovata morta domenica sera al bivio per contrada Semalo, nel Comune di Sant’Anna d’Alfaedo, una giovane lupa, forse la stessa che faceva coppia fissa dallo scorso marzo con il lupo Slavc, arrivato in Lessinia dalla Slovenia poche settimane prima. La carcassa della lupa è stata recuperata dagli agenti della Polizia provinciale, conservata per le analisi di rito, e sono stati immediatamente informati Sonia Calderola dell’Unità regionale caccia e pesca, responsabile della pianificazione faunistico-venatoria; Daniele Zovi, comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato; il direttore del Parco della Lessinia e Diego Lonardoni e il presidente Claudio Melotti. Dai rilievi eseguiti e dal confronto con le foto e i video esistenti c’è la speranza che non si tratti della compagna di Slavc, perché gli agenti del Comando di Bosco Chiesanuova del Corpo Forestale dello Stato, che da mesi sono sulle tracce della coppia e l’hanno anche fotografata lo scorso maggio, hanno molti dubbi: «Ha la coda più corta dell’esemplare che è stato filmato e fotografato», dicono, «e ha una morfologia diversa. Da un primo esame sembra molto deperita e probabilmente affetta da qualche patologia che solo le analisi potranno chiarire», anche se altri che hanno visionato il corpo dell’esemplare, foto e video, propendono a credere che si tratti effettivamente della stessa femmina con cui Slavc scorazzava fra gli alti pascoli, i vaj della Lessinia e la Valle dei Ronchi. La buona notizia è che comunque proprio ieri i Forestali hanno raccolto il segnale Gps del collare di Slavc, sempre in Lessinia, ma a una distanza molto grande dal punto in cui è stato ritrovato il cadavere della lupa. Fra l’altro la notizia arrivata giovedì scorso e non ancora divulgata, dava finalmente conferma, grazie ai reperti biologici raccolti dal guardaparco e dagli uomini del Corpo forestale dello Stato, che la compagna di Slavc era effettivamente una femmina giovane di lupo italiano. Era la conferma attesa, ma gli esperti già avevano capito che quell’esemplare ripreso più volte da solo dopo una predazione su delle capre a Branchetto di Bosco Chiesanuova lo scorso gennaio era effettivamente un lupo. Si trattava solo di capire se fosse maschio o femmina, ma il fatto che da mesi ormai fosse insieme a Slavc, esemplare maschio provvisto di radiocollare, faceva presumere che si trattasse di una coppia decisa a mettere su famiglia in Lessinia. La notizia aveva destato molto clamore, in Slovenia, da dove Slavc era partito, e nel resto del mondo perché attorno a questo esemplare di lupo e alla sua compagna trovata a migliaia di chilometri di distanza si era costituto un gruppo di lavoro formato da esperti internazionali interessati al fenomeno della dispersione dei lupi e alle loro capacità di adattamento. La morte della femmina, se effettivamente si trattasse della compagna di Slavc, tronca molti progetti, a partire dalla possibilità che si costituisse in Lessinia un branco stabile con le nascite che ci sarebbero probabilmente state dalla prossima tarda primavera. Ma di che cosa è morta la lupa? Non ci sono certezze, anche se la morte di un esemplare giovane fa pensare che possa trattarsi di avvelenamento. Non ci sono segni apparenti sul corpo, ma anche un forte impatto con un automezzo, se non lascia ferite sanguinanti esterne può tuttavia lasciare lesioni interne non visibili. Potrebbe anche aver mangiato una carogna di volpe infetta da rogna ed essersi a sua volta infettata, oppure, ma è l’ipotesi di cui nessuno vorrebbe avere la certezza, essere stata uccisa da un boccone avvelenato. «Aspettiamo le analisi tossicologiche e infettivologiche per le quali sono necessari fra i 10 e i 15 giorni», mette le mani avanti Sonia Calderola, «e fino ad allora è prematura ogni considerazione. Dispiace molto, se fosse effettivamente la compagna di Slavc, perché si trattava del primo incontro fra lupa italica e lupo balcanico ed eravamo felici che questo fosse avvenuto sul nostro territorio e all’interno del Parco naturale regionale della Lessinia, ambiente scelto come ideale da entrambe le specie. Se le analisi confermeranno l’avvelenamento dispiace doppiamente perché è un danno estremo fatto a un unico esemplare di un’unica specie presente».
Vittorio Zambaldo – L’Arena – 14 agosto 2012