“Aggregazioni funzionali territoriali” di medici. Sembra curioso, ma di sicuro non è un caso: è la definizione scritta nel decreto legge Balduzzi per indicare che i medici di base devono mettersi insieme e garantire ai cittadini il servizio 24 ore su 24. Ma questa “Aft” è la stessa definizione già ufficializzata un anno fa dalla Regione Veneto, con tanto di delibera, per dare il via alla maxi-riorganizzazione del servizio dei medici di base.
È per questo che ieri il presidente veneto Luca Zaia ha avuto buon gioco a rispondere che la nostra Regione, quella riforma Balduzzi, l’ha già avviata da un pezzo.
«Il Veneto – annuncia Zaia – ha già l’organizzazione per attivare le medicine di gruppo e garantire così l’assistenza sul territorio H24, sette giorni su sette. Abbiamo dato il via all’operazione in agosto. Ci sono 21 Piani aziendali specifici e finanziamenti regionali per quasi 7 milioni di euro per la prima fase di avvio da realizzare entro il 31 dicembre e andremo a regime entro il 2013».
Le Ulss infatti dovevano presentare i loro piani operativi per l’organizzazione del territorio in “Aft”; cioè aggregazioni di medici attivi in un primo tempo dalle 8 alle 20, e in futuro per tutte le 24 ore. I piani sono giunti e proprio un mese fa la Giunta veneta «su proposta dell’assessore Luca Coletto ha deciso di dare il via alla fase realizzativa del progetto». Il costo complessivo annuo è di 21,5 milioni, ma intanto con i soldi rimasti in gestione all’assessorato a Venezia sono stati distribuiti alle Ulss, da qui a fine anno, 6,77 milioni per l’avvio dei Piani.
«Abbiamo fatto un grosso investimento – sottolinea Zaia – con il quale valorizziamo le figure professionali, agevoliamo il cittadino che avrà sempre un medico a disposizione, facciamo in modo che ai pronto soccorso arrivi solo chi è davvero in fase acuta. Il tutto in piena collaborazione con le rappresentanze dei medici di base».
«Anche con l’informatizzazione siamo molto avanti», ha aggiunto il presidente. «In Veneto già si possono scaricare i propri referti medici dal pc di casa e stiamo realizzando il fascicolo sanitario digitale. Investiremo 12 milioni di euro in 3 anni e, una volta a regime, si otterranno minori costi per 215 milioni di euro».
Zaia ha anche affrontato la questione delle nomine dei direttori generali e dei primari: «Già oggi i manager delle Ulss vengono giudicati esclusivamente in base ai risultati rispetto agli obiettivi che la Giunta ha loro dato con specifica, delibera. Per nominare i nuovi (quelli in carica scadranno a fine dicembre) ho incaricato una società di “cacciatori di teste” di fare una preselezione e sulla base dei risultati, che dovranno indicare meriti, esperienza e professionalità, deciderò».
Il Giornale di Vicenza – 7 settembre 2012