Già vicedirettrice di Dg Sante, la nomina è in vigore dal 16 ottobre. Il suo compito quello di implementare il lavoro sulla Strategia dell’Unione Europea per i vaccini.
Bruxelles – Sandra Gallina, già vicedirettrice della Dg Sante, è stata nominata nuova direttrice presso la stessa Direzione generale per la Salute e la sicurezza alimentare della Commissione Europea. La nomina è in vigore il 16 ottobre. Il suo ruolo sarà quello di implementare il lavoro sulle priorità in materia di salute dell’UE, in particolare sulla Strategia per i vaccini.
In passato, Gallina ha ricoperto diversi incarichi senior presso la Direzione generale del Commercio, tra cui direttrice per lo Sviluppo sostenibile, per gli Accordi di partenariato economico – Africa, Caraibi e Pacifico – per le Misure agroalimentari e per quelle sanitarie e fitosanitarie. È stata anche capo-negoziatrice dell’Unione per l’Accordo di libero scambio UE-Mercosur.
Dopo oltre dieci anni di lavoro d’interpretazione, passa alle mansioni amministrative come funzionaria del dipartimento Tasse e unione doganale della Commissione. Nel 2001 si apre quindi una lunga parentesi professionale presso la potente Dg Trade, il dicastero commerciale dell’esecutivo comunitario. Nell’ultimo ventennio la Gallina ha assistito e, ha partecipato come protagonista, alla trasformazione delle economie europee dalla dimensione nazionale a quella globale. La voce ‘export’ diventa infatti irrinunciabile per tutte le aziende, dalle piccole e medie imprese ai grandi gruppi, e la Commissione si attiva per stringere alleanze commerciali in tutto il mondo.
Sandra Gallina entra nel gruppo dei “top negotiator” dell’Unione europea, incaricata di stringere accordi economici con i Paesi partner, ma si occupa anche di sviluppo sostenibile nel settore agroalimentare e ittico. Dal 2018 al 2020 ricopre l’incarico di vice-direttrice dell’intera Dg Trade. Negli anni caldi della trattativa coi Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay), la funzionaria italiana viene spesso invitata a parlare durante eventi, audizioni e occasioni di ogni tipo alle quali prende parte il selezionato pubblico bruxellese fatto di eurodeputati, giornalisti, funzionari e lobbisti.
I suoi successi da negoziatrice su scala globale le valgono le attenzioni di von der Leyen, che, in piena pandemia, la porta nella Dg Sante. Siamo nel luglio 2020: nella corsa al vaccino si gioca una partita geopolitica importantissima,dentro e fuori l’Ue. Da un lato c’è il timore che gli Stati Uniti di Donald Trump possano arrivare per primi ad avere la cura, e usarla per dividere ancora di più i Paesi Ue. Dall’altro, ci sono i rapporti di forza diversi interni all’Unione, con un gruppetto di Paesi che ha la forza e le risorse per trattare con BigPharma senza passare da Bruxelles: e così succede che a giugno Germania, Francia, Paesi Bassi e Italia fanno una fuga in avanti e annunciano di aver firmato un pre-contratto con AstraZeneca.
Von der Leyen, stando alle ricostruzioni di Le Soir, apprende dell’iniziativa solo a carte firmate. Ed è a quel punto che la presidente della Commissione decide di cambiare passo, intensificando le trattative con il mondo farmaceutico. È qui che entra in gioco Gallina, spostata in fretta e furia dalla direzione Commercio alla Dg Sante. Questa volta il compito dell’alta funzionaria italiana non è quello di abbassare i dazi doganali o assicurare il rispetto degli standard di qualità alle merci in entrata nell’Ue, ma stringere al più presto il numero più alto possibile di accordi che permetta ai cittadini europei (a tutti i cittadini europei) di ricevere al più presto il vaccino contro il Covid-19, non appena i ricercatori saranno in grado di trovarne uno abbastanza sicuro per la somministrazione di massa.
Il team di cui Sandra Gallina fa parte chiude presto i negoziati con AstraZeneca, gigante della farmaceutica che si appoggia all’Università di Oxford, di fatto garantendo che le prime dosi dell’eventuale vaccino siano distribuite sulla base di una valutazione sanitaria su scala europea (prima gli anziani, per esempio) e non nazionale (prima i tedeschi o gli italiani, per esempio). Altre trattative, alcune già avviate, riguardano Sanofi-GSK, Johnson & Johnson, CureVac, Moderna e BioNTech-Pfizer. Un mese dopo il suo ingresso in Dg Sante, arriva anche la prima audizione al Parlamento europeo.
Nel suo intervento davanti agli eurodeputati, la funzionaria italiana ha sottolineato che “un buon vaccino” deve essere non solo efficace e sicuro, ma anche conveniente. La Gallina ha affermato che le prime vaccinazioni dovrebbero iniziare già verso la fine di quest’anno e che un numero significativo di vaccini dovrebbe essere disponibile nella prima parte del 2021. “Le dosi saranno distribuite agli Stati membri in base alle dimensioni della popolazione”, ha spiegato agli eurodeputati, mentre i prezzi dovrebbero essere “compresi tra 5 e i 15 euro per dose” al fine di “garantire l’accessibilità economica per tutti gli Stati membri”. Il compito, questo, più importante della sua carriera. Potrebbe interessarti: https://www.triesteprima.it/cronaca/vaccino-covid-sandra-gallina.html