Hanno sfilato per le strade del centro i due cortei di Cgil, Cisl e Uil che da piazza della Repubblica e da piazzale dei Partigiani sono arrivati in piazza San Giovanni al grido «Lavoro è democrazia».
Le tre sigle sindacali manifestano insieme dopo 10 anni per chiedere con forza lavoro e occupazione per giovani e meno giovani. I manifestanti attesi sono circa 100mila: gli organizzatori hanno previsto l’arrivo nella capitale di 1.400 pullman, 10 treni straordinari, 3 navi dalla Sardegna e 5 aerei di linea.
I COMIZI FINALI -I due cortei sono confluiti su piazza San Giovanni alle ore 11.30 dove si sono svolti gli interventi conclusivi dei tre leader sindacali. Vista la grande massa di persone, sono state previste chiusure delle strade interessate e deviazioni del trasporto pubblico. Chiusa stazione metro A San Giovanni, che è tornata in funzione subito dopo la fine della manifestazione, verso le 12.30.
RESTITUZIONE FISCALE – «Non vanno bene gli annunci che non si traducono in scelte che non diano il senso del cambiamento» dice la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, partendo alla testa del corteo. «Il Paese ha bisogno di risposte rapide per uscire dalla crisi – ha aggiunto Camusso – una cosa su tutte, la restituzione fiscale per i lavoratori e i pensionati, per fare ripartire i consumi e la produzione».
STACCARE LA SPINA AL GOVERNO – «In questi giorni sui giornali ci si chiede sempre chi farà cadere il governo, Berlusconi o Renzi che sia. Ma la spina a questo governo la staccheranno i disoccupati» dice il segretario della Uil, Luigi Angeletti, mentre sfila per le strade di Roma. «Non esiste nessun piano per il lavoro: quello che conta è stato rinviato» ha aggiunto.
PALLONI E TAMBURI – Tante le bandiere in piazza. Già iniziata, dato il caldo, anche la distribuzione di cappellini e bottiglie d’acqua. Folklore e colore sono giá assicurati: palloni colorati, tamburi fischietti e tantissimi slogan accompagnano e scandiscono l’attesa. Anche una mini-rappresentazione ha trovato spazio proprio alla testa del corteo: giovani sindacalisti hanno animato e dato vita al famoso quadro di Pelizza da Volpedo dedicato al «Quarto Stato». Nello striscione che apre il lungo serpentone che si sta formando si legge «Lavoro è democrazia»: uno slogan che riassume il messaggio che arriverà dalla piazza.
Corriere.it – 23 giugno 2013