Il censimento delle movimentazioni bancarie non scatterà da oggi, come inizialmente previsto nella bozza del provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate bocciata in primavera dal Garante della privacy.
La data del 31 ottobre, in effetti, non era indicata nel decreto Salva Italia varato dal Governo Monti nel dicembre dello scorso anno, per cui tecnicamente l’ampliamento dell’anagrafe dei conti non subisce un rinvio. Tuttavia, gli operatori sono preoccupati, in quanto dovranno trasmettere dati e informazioni relativi al 2011 su un numero rilevante di rapporti finanziari, senza avere ancora del tutto chiaro quello che dovranno rivelare al Fisco. L’agenzia delle Entrate da una decina di giorni ha trasmesso al Garante della privacy la nuova versione del provvedimento, che accoglie i rilievi formulati da quest’ultimo per tutelare la riservatezza dei contribuenti. I cui dati bancari/finanziari, in ogni caso, non saranno trasmessi attraverso Entratel ma utilizzando un canale ad hoc. Una volta che il Garante avrà dato il proprio via libera, l’Agenzia sarà pronta a far decollare il nuovo regime (ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2012) e toccherà agli intermediari adeguarsi in fretta. Per la scadenza del primo invio delle comunicazioni si parla di marzo 2013. In sostanza, con la disciplina introdotta dal decreto legge 201 del 2011 il tracciato del conto dei contribuenti sarà trasmesso in duplice copia, una al titolare, l’altra all’anagrafe tributaria. Gli operatori finanziari – banche, Poste, Sim, Sgr, fiduciarie e assicurazioni – dovranno spedire all’anagrafe tributaria i dati “sensibili” dei conti correnti – saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti – e di molti altri tipi di rapporto finanziario (dalla frequenza di accessi alle cassette di sicurezza alle gestioni patrimoniali, dalle carte di credito ai certificati di deposito), a prescindere dall’esistenza di indagini finanziarie e fiscali. Su altri tipi di rapporti (come, per esempio, le garanzie e i finanziamenti), inoltre, dovrà essere l’Agenzia a precisare i contenuti delle comunicazioni, poichè non sono registrati oggi in maniera omogenea dai vari intermediari. L’archivio dei rapporti finanziari già contiene oltre un miliardo di rapporti, mentre annualmente gli operatori finanziari effettuano circa 150 milioni di comunicazioni. Queste riguardano attualmente i dati anagrafici della clientela, mentre con la nuova disciplina saranno noti all’amministrazione finanziaria anche i dati dei movimenti annuali e dei saldi. Dati che potranno essere utilizzati dal Fisco per elaborare, con procedure centralizzate e secondo i criteri individuati sempre dall’Agenzia, liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione da sottoporre a verifiche.
ilsole24ore.com – 31 ottobre 2012