di Giovanni Cagnassi. Medici stranieri assunti nell’Asl 10, con tanto di interprete al seguito per tradurre dalla lingua italiana. È la denuncia di Sinistra ecologia e libertà. Ma la dirigenza Asl specifica che è una misura di emergenza nel periodo estivo e che ha migliorato il servizio. Si parla in particolare delle specializzazioni di anestesia e rianimazione, dove reperire medici non sarebbe facile soprattutto se la retribuzione non è proprio soddisfacente.
«Ci risulta che da tempo presso l’ospedale di Jesolo e non solo», spiega Salvatore Esposito di Sel, «prestano la loro attività professionale medici provenienti dalla Romania e dipendenti di una cooperativa che ha questi associati in completa gestione sia per quanto riguarda gli orari sia per quanto riguarda la retribuzione».
Si parla di una cooperativa di Roma che fornirebbe appunto il personale medico, soprattutto nelle emergenze estive, coordinando tutto, dal pagamento al trattamento a fini pensionistici.
«Chiediamo», continua Salvatore Esposito, «che la direzione dell’Asl 10 chiarisca alla cittadinanza cosa stia accadendo nei nostri ospedali».
«Pretendiamo di sapere se è vero che la decisione di ricorrere a tale Cooperativa di Professionisti specializzati in anestesia e rianimazione, sia stata presa in seguito al rifiuto dei medici a cui erano state proposte riduzioni di retribuzioni e di orari lavorativi. Il gioco al ribasso del costo del lavoro in tutti i settori produttivi entra anche nella sanità».
Il direttore generale dell’Asl del Veneto Orientale, Carlo Bramezza non si scompone: «Il personale medico reclutato mediante cooperative è finalizzato a incrementare l’attività estiva sul litorale. Sono medici che svolgono un ottimo servizio e a cui, nel caso di persone origine straniera, si offre pure l’opportunità di avere un lavoro». Per il direttore generale Carlo Bramezza non c’è nulla di sconvolgente: «Non è affatto una novità e tutto viene svolto alla luce del sole, mediante bando di gara. Da svariati anni si ricorre all’impiego di cooperative per reclutare personale volto a potenziare l’attività estiva nelle sedi aziendali di Jesolo, Caorle, Bibione, e non, come affermato, negli ospedali di San Donà e di Portogruaro. Il motivo è che è sempre più difficile reperire medici durante il periodo estivo, pertanto queste cooperative provvedono a fornire personale preparato e che ha tutti i requisiti per operare. L’ottimo servizio erogato è confermato dalla soddisfazione dell’utenza».
La Nuova Venezia – 1 dicembre 2014