L’accumulo di nanoparticelle (NPs) nell’ambiente può influire sulla salubrità dei prodotti che giungono sulle nostre tavole. Per valutare correttamente i potenziali rischi per la salute sono necessari studi accurati per comprendere il comportamento e il potenziale di bioaccumulo delle NPs nella catena alimentare, informazioni essenziali per una corretta valutazione del rischio e dell’esposizione dei consumatori.
I molluschi bivalvi possano fungere da sentinelle del potenziale bioaccumulo? Per rispondere a tale quesito, ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno valutato la capacità delle NPs di biossido di titanio di accumularsi in cozze (Mytilus galloprovincialis) sottoposte a contaminazione sperimentale. Lo studio è stato condotto dalla SCS2 – Chimica e dal Centro specialistico ittico dell’IZSVe, in collaborazione con il RIKILT (Istituto per la Scurezza Alimentare dell’Università di Wageningen, Paesi Bassi) nell’ambito del progetto di ricerca corrente RC IZSVe 06/2015, finanziato dal Ministero della salute.
I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Food Chemistry.