“I Veneti non sono tutti uguali – affermano i consiglieri tosiani Maurizio Conte, Giovanna Negro, Andrea Bassi e Stefano Casali riguardo alla nomina dei manager delle aziende sanitarie – e lo si evince chiaramente da come sono stati trattati i cittadini delle sette province. L’Ulss 15, premiata in Italia come miglior azienda sanitaria che esprime ben 2 assessori regionali, esce da queste nomine con le ossa rotte, o meglio, non si merita un direttore generale”.
“Lo stesso l’Ulss 22 che registra attivi di bilancio da parecchi anni, tanto da “prestare” risorse all’azienda ospedaliera di Verona, nonostante una delle quote capitarie più basse di tutto il Veneto. In compenso, i cittadini della provincia di Vicenza e Venezia possono esultare, per loro ben due direttori generali: non si capisce il criterio di suddetta spartizione ma risulta chiaro chi conta davvero all’interno della maggioranza”.
“Il Bassanese – aggiungono i tosiani – diventa praticamente autonomo e così anche il Veneto Orientale (unica Ulss con un direttore generale confermato), ma con quale legittimità? Il risparmio e la razionalizzazione nella sanità tanto profetizzata da Zaia2, dove sono finiti?
“Ci aspettavamo quantomeno coerenza – aggiungono i tosiani – Zaia e i suoi per mesi ci hanno raccontato che sarebbero stati intransigenti sulle Ulss provinciali ed oggi se la rimangiano, ma solo per alcune; nei fatti, invece, si è abdicato a questo principio e si sono create province di serie A e di serie B. Perché per esempio il bassanese merita di essere autonomo rispetto a Vicenza, mentre la bassa veronese (oggi nell’Ulss 21) o l’ovest veronese (oggi nell’Ulss 22) no?”
“Di sicuro oggi l’amministrazione Zaia2 non ha reso un buon servizio ai cittadini – concludono i consiglieri – e in tutto questo “calderone” di nomine non è stata nemmeno presa in considerazione la nostra proposta sull’Ulss pedemontana una risposta intelligente alla razionalizzazione della spesa che metteva al centro i nostri cittadini e non le careghe!”.
30 dicembre 2015