L’Oristanese si conferma zona franca dal virus della Lingua blu. Il Centro di referenza delle malattie esotiche di Teramo non ha confermato gli esiti delle analisi eseguite dall’Istituto zooprofilattico di Sassari sui campioni di sangue prelevati da due bovini di un allevamento di Sedilo e questo fa tirare un bel sospiro di sollievo all’intero mondo agropastorale.
Il Centro pilota ha escluso la sieroconversione ipotizzata in un primo momento nei due capi risultati positivi alla circolazione virale della blue tongue. Un epilogo preannunciato dal servizio veterinario dell’Asl 5, cui la presenza del virus nei grossi ruminanti era apparsa inspiegabile per via del silenzio epidemiologico che perdura da due anni e mezzo in tutta la provincia. Anche gli ultimi dati in possesso del Servizio salute animale dell’Asl oristanese, che monitorizza costantemente la situazione attraverso i controlli sui capi sentinella e sulle catture dei moscerini vettore, inducevano ad escludere la possibilità di una conversione del virus. Il responso giunto pochi giorni fa dall’Istituto zooprofilattico abruzzese ha autorizzato quindi la revoca di tutte le misure cautelative, che si è tradotta nel dissequestro della mandria e nell’interruzione del periodo di quarantena imposto a tutte le aziende del circondario. Il fatto che l’Oristanese continui a essere zona immune dal virus della febbre catarrale ovina elimina un’ulteriore fonte di preoccupazione per gli allevatori, che da qualche tempo vivono nel timore che si diffonda in Sardegna un’altra malattia dei ruminanti: la Schmallenberg. Negli ultimi due mesi il virus di Schmallenberg ha infatti causato morie di agnelli, aborti e malformazione dei feti in alcuni ovili dell’Ogliastra provocando alle aziende colpite rilevanti danni economici. Un’epidemia comprometterebbe in maniera irreversibile la stagione produttiva, che raggiunge il picco a dicembre. Il vistoso calo delle temperature, comunque, dovrebbe scongiurare questa eventualità per via dell’effetto inibitore che il freddo ha sul culicoide imicola, l’insetto vettore. Restano però le situazioni che si sono verificate precedentemente, ovvero i casi in cui il virus è entrato in circolo negli animali due o tre mesi fa. Per quanto riguarda l’Oristanese sono al vaglio tre presunti casi di Schmallenberg, segnalati a Paulilatino, Arborea e Asuni in seguito ad alcuni aborti a termine. Prima di confermare o smentire la presenza dell’agente patogeno, però, si attendono i referti dell’Istituto di Teramo. Intanto ci si accontenta del responso sulla lingua blu che non può che rendere più serena la situazione in vista di un periodo particolarmente importante come quello che precede le festività
La Nuova Sardegna – 8 dicembre 2012