Il mio punto di vista è esattamente quello dell’ateneo, dell’Azienda ospedaliera e della Regione. Che, non a chiacchiere, ma tramite documenti ufficiali, si sono più volte espressi a favore del nuovo ospedale. Un’opera del genere è assolutamente indispensabile per mantenere inalterata l’eccellenza del nostro insegnamento e l’altissima qualità dei nostri professionisti».
Con un corollario sul tema del giorno: «Massimo rispetto per l’ex direttore Adriano Cestrone e per il collega Giorgio Palù; ma i pareri che loro daranno all’interno di questa commissione voluta da Bitonci saranno soltanto di carattere personale. Quest’organismo, infatti, non avrà mai alcun riconoscimento da parte dell’Università e dell’istituto che io rappresento».
Parole molto nette quelle del professor Santo Davide Ferrara, presidente della Scuola Medica del Bo, che sembra bocciare su tutta la linea il pool di tecnici chiamati dal sindaco Massimo Bitonci a stendere un piano di recupero e di ammodernamento del complesso esistente. Una squadra, la notizia è dell’altro giorno, di cui faranno parte anche l’ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, Adriano Cestrone, e l’ex preside della Facoltà di Medicina, Giorgio Palù.
Intanto, dicono che la posizione granitica assunta dal primo cittadino sulla questione ospedale («no» secco alla costruzione di quello nuovo già progettato a Padova Ovest e «sì» incondizionato alla ristrutturazione di quello attuale in via Giustiniani) stia creando non pochi imbarazzi tra le istituzioni. In particolare, dalle parti della Regione e dell’Università. Ormai da tempo, il governatore del Veneto Luca Zaia preferisce non rilasciare commenti e quindi non entrare nel merito della vicenda. Ma le persone a lui più vicine lo descrivono come «spiazzato» e «molto combattuto». Da un lato, infatti, Zaia ricorda bene come, in questi quattro anni di presidenza, si sia più volte pronunciato a favore del nuovo ospedale, siglando in proposito importanti atti ufficiali e condividendo la scelta del Comune di collocare l’opera in un’area (interamente privata e dunque tutta da espropriare) di circa 500mila metri quadri ad est di corso Australia, pressoché di fronte allo stadio Euganeo.
Dall’altro lato, però, il governatore è pienamente consapevole del peso acquisito da Bitonci nelle ultime settimane, cioè da quando l’8 giugno ha sconfitto (a sorpresa) il democratico Ivo Rossi ed è appunto diventato sindaco di Padova. Una forza, quella guadagnata dall’ex senatore, sia all’interno del partito suo e dello stesso Zaia, la Lega Nord, sia dentro l’intero centrodestra «tradizionale», comprendendo cioè Carroccio, Forza Italia e Fratelli d’Italia.In sostanza, in vista delle elezioni regionali del prossimo anno, l’ex primo cittadino di Cittadella potrebbe giocare un ruolo significativo nella ricandidatura e nell’eventuale rielezione dell’attuale presidente sulla poltrona più alta di Palazzo Balbi. E Zaia, come scritto sopra, lo sa bene. Ed ecco forse perché, circa la volontà di Bitonci di ristrutturare il complesso di via Giustiniani e di abbandonare il progetto di una nuova struttura a Padova Ovest, non si è ancora sbilanciato.
L’altro giorno, intanto, non appena il sindaco ha annunciato che, della commissione tecnica citata in avvio, avrebbero fatto parte pure Cestrone e Palù, ci sarebbe stata una lunga e concitata telefonata tra il segretario regionale della Sanità veneta Domenico Mantoan ed il rettore del Bo Giuseppe Zaccaria. Entrambi, così almeno riferiscono alcune fonti, «disorientati» di fronte non solo alla posizione di Bitonci, ma anche a quella dell’ex direttore e dell’ex preside, fino a pochi mesi fa (pur con qualche accento critico) non proprio contrari alla realizzazione di un nuovo policlinico.
Davide D’Attino – Corriere del Veneto – 13 luglio 2014