Non sarà mai una «ztl» (zona a traffico limitato) a tutti gli effetti, ma il risultato finale ci andrà molto vicino. Entro fine mese (il 14 luglio per l’esattezza) la direzione generale dell’Azienda ospedaliera ha deciso di installare agli accessi del policlinico universitario delle telecamere in grado di registrare tutti i veicoli in ingresso e in uscita e di analizzare così i flussi del traffico, oltre che aiutare i portieri all’ingresso che potranno quindi sapere quanti parcheggi sono disponibili in tempo reale.
Dopo una prima fase di sperimentazione, inoltre,le telecamere dovrebbero servire per individuare le auto prime di permesso e quindi per multarle. D’altra parte la quantità di auto in transito e sosta nell’area dell’attuale policlinico universitario rappresenta un problema sempre più sentito, a maggior ragione oggi, che sembra accantonato il progetto del nuovo ospedale.
«L’idea è che le ztl nascano per proteggere delle aree delicate che devono essere protette – afferma il direttore generale dell’azienda ospedaliera Claudio Dario – sulla base dell’analisi dei flussi in ingresso e in uscita che verrà dalle telecamere si farà poi una valutazione con il Comune per modificare l’accessibilità all’area ospedaliera, che chiaramente però non potrà mai essere una ztl tradizionale». Di certo sulla base di queste rilevazioni (che per rispetto della privacy resteranno in memoria nei database dell’ospedale solo 24 ore) si arriverà ad un cambiamento radicale della viabilità interna, dei parcheggi e degli accessi. «Dovremo elaborare un piano che consenta di limitare gli accessi, ma al tempo stesso di riuscire a proteggere l’accessibilità ai pazienti – continua Dario – in base a questo screening saranno riconteggiati i posti per i disabili, potremmo rivalutare aree di sosta e regolamento. Di certo insomma il personale delle ditte esterne dovrà trovare spazio fuori. I parcheggi interni saranno riservati a medici, pazienti e accompagnatori». Per capire quanto la viabilità interna è critica basta fare un giro all’interno dell’azienda ospedaliera. E di certo tutti i padovani, o addirittura buona parte dei veneti, hanno ben presente di cosa si tratta. Chi non sembra essere così d’accordo con la proposta della ztl sono i sindacati (a cui la decisione di installare le telecamere è stata comunicata due giorni fa). In particolare Stefano Tognazzo della Uil parla di una «finta soluzione»: «Continuano a girarci attorno al problema ma non vogliono risolverlo – spiega – la soluzione è una sola: nuovi parcheggi e nuovi investimenti. Per esempio in via Orus potrebbe sorgere un multipiano o si potrebbe riorganizzare il parcheggio di fronte allo Iov. Siamo curiosi di capire come farà questa ztl a gestire tutte le situazioni: i turnisti, i primari che devono arrivare di corsa per interventi urgenti, i pazienti, gli accompagnatori».
Di certo però una soluzione va trovata se è vero, come sembra, che il progetto del nuovo ospedale sia destinato a venire accantonato e che la sanità padovana dovrà quindi utilizzare stabili comunque datati o sottodimensionati come quelli di via Giustiniani.
«Siamo al lavoro per un piano di viabilità alternativa: una bretella esterna alla cinta muraria libererà dal traffico via Gattamelata e via Giustiniani – ha spiegato il sindaco Massimo Bitonci – Chiederemo che la Regione impieghi, inizialmente, almeno 300 milioni di euro. Il nostro progetto prevede l’unificazione in una sola area di Monoblocco, Policlinico e Iov». Da qui lo studio dell’amministrazione comunale di una soluzione per i parcheggi che dovranno servire sia il polo ospedaliero sia la città, vista la vicinanza al centro storico. «Le parole del presidente Zaia, con il quale siamo in sintonia, e lo stop alla dichiarazione di pubblico interesse della Regione sull’area di Padova Ovest rappresentano una vittoria politica della nostra squadra, che da sempre sostiene l’inopportunità della costruzione di un nuovo plesso in project financing , e dei padovani», ha infine concluso.
Riccardo Bastianello – Corriere del Veneto – 3 luglio 2014