La piena armonizzazione della data di pagamento delle pensioni avverrà dal 1° luglio e non dal 1° giugno. Lo specifica l’Inps nel messaggio 3519/2015, dove l’ente di previdenza fa presente che dati i tempi ristretti tra l’approvazione della norma (il dl n. 65/2015, il provvedimento che stabilisce le modalità di rimborso degli arretrati in favore delle pensioni che hanno subito il blocco dell’indicizzazione), e la prima data unica di pagamento, i flussi agli enti pagatori sono stati trasmessi separatamente per Inps, ex Inpdap ed ex Enpals. Ciò non ha consentito di unificare tutti i pagamenti in capo al medesimo soggetto, ma solamente di unificare le disposizioni di pagamento a favore dei titolari di più pensioni nell’ambito delle gestioni pubbliche e in quello dello spettacolo, che venivano precedentemente effettuate in maniera disgiunta. L’art. 6 del citato di n. 65/2015, ha stabilito che a decorrere dal 1° giugno 2015, al fine di razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Inps.
I trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’Inail, sono posti in pagamento il primo giorno di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile. A decorrere dall’anno 2017, detti pagamenti saranno effettuati il secondo giorno bancabile di ciascun mese.
Rata di giugno. Pertanto, a decorrere dalla mensilità di giugno 2015, viene unificata al primo giorno del mese la data di pagamento per tutte le gestioni dell’Istituto, anticipando i pagamenti dei trattamenti pensionistici delle gestioni spettacolo che erano effettuati il 10 del mese, e delle gestioni pubbliche che erano effettuati il 16 del mese. Il pagamento al primo giorno del mese interesserà anche le pensioni in pagamento all’estero, ferma restando la cadenza bimestrale con pagamento posticipato per le pensioni delle gestioni spettacolo corrisposte a beneficiari residenti all’estero.
I risparmi. Il nuovo calendario anticipa di dieci giorni i pagamenti, per un valore complessivo di circa 4,2 miliardi, su un flusso complessivo di pagamenti Inps pari a quasi 20 miliardi mensili. Tra questi pagamenti sono incluse anche le oltre 770 mila rendite Inail, che Inps paga in virtù di una vecchia convenzione tra i due enti. Spostare tutti gli assegni al primo del mese «non avrà oneri aggiuntivi per lo stato» ha assicurato il presidente Tito Boeri, grazie al «patto stretto con le banche e con le poste per abbattere i costi dei bonifici». Gli oneri amministrativi e degli interessi determinato dal nuovo calendario saranno di modesta entità. Dovrebbero infatti essere sostanzialmente annullati in base all’accordo siglato con le banche e le Poste, che hanno garantito una riduzione delle relative commissioni.
ItaliaOggi – 26 maggio 2015