L’Associazione per la ricerca sulle api COLOSS (Prevention of honey bee COlony LOSSes) ha annunciato i risultati preliminari dello studio internazionale sulle morie di colonie dell’inverno 2015-2016. In questo progetto, che rappresenta lo studio internazionale più ampio e più lungo sulla moria delle colonie di api, i dati sono stati raccolti da 29 Stati. In totale hanno risposto 18.693 apicoltori che hanno fornito i dati sulla mortalità invernale e sulla gestione delle loro colonie. Nell’insieme gli apicoltori che hanno risposto gestivano 399.602 colonie. Il totale delle colonie perse è stato stimato all’11,9%. Il protocollo utilizzato per raccogliere i dati COLOSS è stato standardizzato a livello internazionale per consentire il confronto e l’analisi congiunta dei dati. Nel corso dell’anno sarà pubblicata un’analisi più dettagliata dei fattori di rischio sulla base di tutti i dati raccolti e di ulteriori dati sulle perdite di colonie provenienti da altri stati. Vai allo studio
I co-coordinatori del progetto COLOSS sul monitoraggio delle perdite di colonie, Dr. Alison Gray e Dr. Robert Brodschneider, dicono:
“Questo tasso di perdita varia in maniera considerevole fra gli Stati. Nell’indagine di quest’anno le perdite più alte sono state registrate in Irlanda e Irlanda del Nord, seguite da Galles e Spagna. Il quadro delle perdite differisce da quello dell’anno scorso, quando i tassi di mortalità e di perdite più elevati sono stati riscontrati nell’Europa centrale e nei Paesi dell’est. Quest’anno i tassi di perdite più elevati tendono a localizzarsi negli stati dell’Europa settentrionale e occidentale, anche se la Spagna ha presentato tassi di perdite elevati in entrambi gli anni. I tassi di perdite citati nel presente comunicato comprendono le perdite imputabili a problemi non risolvibili connessi alla regina dopo l’inverno ed anche quelle colonie che sono morte durante l’inverno per diversi motivi. Le perdite connesse a problemi della regina sono risultate inaspettatamente alte in alcuni stati e questo sarà oggetto di ulteriori indagini”.
Romee van der Zee coordinatrice del progetto per il monitoraggio della perdita delle colonie riferisce:
“La primavera e l’inizio dell’estate (marzo-luglio) sono stati freddi in Norvegia, Scozia, Svezia, Danimarca e Irlanda, con temperature medie variabili da 12,8 a 14,4°C. Questo può aver avuto effetti negativi sullo sviluppo delle colonie, determinando sia un numero relativamente elevato di colonie morte sia problemi non risolvibili legati alla regina dopo l’inverno. Un’analisi più dettagliata potrebbe rilevare gli effetti di altri importanti fattori, quali il ruolo del parassita Varroa destructor.”
Fonte IzsVe – 3 agosto 2016