«Non ho potuto partecipare all’incontro di giovedì 21 ottobre organizzato dall’IzsVe a Venezia per la definizione delle linee programmatiche 2011-2013, a causa di un concomitante impegno istituzionale al ministero. Mi si perdoni quindi se intervengo con alcune osservazioni, dopo quanto ho potuto apprendere dai partecipanti. Lo faccio per esprimere la mia preoccupazione a fronte della mancanza di coesione che, in questa come in altre occasioni, sembra trasparire tra i vari soggetti istituzionali deputati all’attività di prevenzione nelle sue diverse fasi. Da questa mancanza di coesione – sono convinto – potrebbe derivare un danno per l’intera categoria.
Stiamo vivendo oggi un momento di transizione nel passaggio tra la realtà consolidata dei cinque anni della scorsa legislatura regionale ai tempi attuali, forse anche complice il ricorso allo spoil system. Un quadro in “ridefinizione” che ha visto ora anche la soppressione dell’Unità di progetto specifica e in cui emerge uno scenario di piccole situazioni “particolari”, dove persino le Asl, per loro stessa costituzione, procedono in ordine sparso con localismi legati alle singole realtà territoriali e senza mai un progetto unico condiviso.
L’incontro di giovedì scorso vedeva la partecipazione oltre che dei vertici dell’Istituto zooprofilattico, dei servizi veterinari e del settore primario regionale, delle rappresentanze delle Asl (nelle diverse articolazioni dei Dipartimenti di prevenzione, medici compresi) e delle associazioni di categoria dei produttori. Nel dibattito che è scaturito ha trovato spazio il tema dell’attività di vigilanza e monitoraggio nelle sue varie articolazioni, con richieste di chiarimenti, sulle sue risultanze ultime, da parte degli operatori economici. Su questo punto sarebbero emerse disarmonie di posizioni tra i vari soggetti istituzionali. In particolare per quanto riguarda aspetti dell’attività del nucleo operativo regionale veterinario (Norv).
La mia preoccupazione, di cui ho accennato all’inizio, è proprio che questa mancanza di armonia possa pregiudicare l’attendibilità e l’incisività dell’attività di vigilanza in cui tutti noi, ai vari livelli, ogni giorno siamo impegnati. Al contrario sono convinto che sia indispensabile che gli organi regionali si impegnino nel recuperare vigore e credibilità, anche per mezzo dell’operato del Norv».
Il segretario SIVeMP Veneto
Roberto Poggiani