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Quel “pasticciaccio brutto” dell’Agea fra governo, Lega, quote-latte

Deve essere vera una cosa: il rapporto fra la Lega Nord e l’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (la struttura da cui passano ogni anno circa 6 miliardi di euro di fondi comunitari destinati ad agricoltori ed allevatori) è complesso e complicato.

Non solo perché attraverso Agea è passata e passa l’intera vicenda delle multe sulle quote latte, per interdire le quali sappiamo benissimo quanto si è speso il Carroccio di Bossi (a volte pure in maniera politicamente scomposta), ma anche perché l’Agenzia per circa un anno e mezzo è stata guidata da un esponente leghista, il prof. Dario Fruscio (nella foto), protagonista di una presidenza per così dire tormentata: commissariato una prima volta durante gli ultimi mesi del governo Berlusconi, a causa soprattutto della sua posizione intransigente sul pagamento delle multe che l’aveva portato in collissione con l’allora segretario federale, ritornato in sella a febbraio 2012 grazie a un ricorso al Tar vinto su tutti i fronti, e di nuovo disarcionato l’estate scorsa quando il decreto sulla spending review ha in pratica smembrato l’Agenzia.L’ultimo atto di questa strana vicenda è della settimana scorsa: martedì 23 ottobre il senatore leghista Massimo Garavaglia presenta un’interpellanza alla presidenza del Consiglio (ma anche alla Corte dei Conti e alla Procura) con la quale, in estrema sintesi, rileva che la procedura di nomina del nuovo direttore generale di Agea, Guido Tampieri (esponente del Pd), deve ritenersi illegittima in quanto non ha rispettato le procedure previste dal decreto e di concerto deve ritenersi illegittima anche la trasformazione – operata dal governo su imput del ministro Mario Catania quando evidentemente ci si è accorti di aver fatto quantomeno una forzatura – della posizione dello stesso Tampieri da direttore generale a commissario. Perché illegittimo anche tale commissariamento? Perché non si può commissariare una figura – quella di direttore generale – che formalmente non è mai esistita. La conseguenza paventata nell’interrogazione? Finché non viene espletata correttamente la nomina del direttore generale, deve ritenersi ancora in carica il precedente vertice, vale a dire Fruscio e il consiglio di amministrazione. Un bel casino, insomma…Ma del tutto inaspettatamente il giorno successivo, mercoledì 24, l’interpellanza del senatore Garavaglia viene ritirata. Cosa è mai successo, in meno di un giorno, da indurre un autorevole esponente della segreteria politica della Lega come il senatore varesino a fare marcia indietro? Non vi sono certezze al riguardo, ma c’è da ritenere che sul presentatore siano state esercitate tali e tante pressioni, probabilmente partite da Palazzo Chigi, ma non solo, tali da produrre il ritiro dell’atto parlamentare per ragioni politiche. Non vi è altra spiegazione razionale a una tale sequela di fatti. Non dimenticando due questioni che potrebbero aver avuto un ruolo nell’accaduto: 1) Agea è ente pubblico non economico che risponde direttamente alla Ue e la segnalazione del “pasticciaccio brutto” paventata dall’interpellanza avrebbe potuto forse mettere in allarme Bruxelles, dove già non mancano i motivi per porre l’Italia nel mirino in fatto di comportamenti in materia agricola: e ciò potrebbe aver allarmato la presidenza del Consiglio; 2) ad Agea il governo ha di recente rinnovato la missione (in abbinata con Equitalia) di riscuotere circa 720 milioni di euro di multe definitivamente esigibili nei confronti dei cosiddetti splafonatori e uno dei maggiori sponsor dei Cobas del Latte contro le multe è da sempre il parlamentare leghista Fabio Rainieri (allevatore), nei mesi scorsi eletto anche segretario nazionale per l’Emilia del Carroccio e facente parte del gruppo dei cosiddetti maroniani di ferro: ergo, la Lega potrebbe preferire non sollevare eccezioni su Agea se quest’ultima si dimostrasse non così solerte nel perseguire i multati. L’eterna questione delle multe viene a galla: sbagliamo a “pensare male” o quasi sempre ci s azzecca, come soleva dire il Divo Giulio?Ultima considerazione: chi conosce il prof. Fruscio può sinceramente pensare che l’ex presidente Agea si possa fermare a seguito di un’interpellanza presentata e poi ritirata nella rivendicazione, in tutte le sedi possibili, di una rimozione ritenuta illegittima?

di GIANMARCO LUCCHI – L’Indipendensa – 29 ottobre 2012

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