Finisce l’anno, ma la giunta non ha ancora presentato il bilancio di previsione per il 2016, perciò da venerdì 1 gennaio la Regione sarà in gestione provvisoria. Ciò significa che dalla cassa potranno uscire solo i quattrini necessari a rispettare gli impegni già assunti ed inderogabili, come stipendi, mutui e sanità. «Per questo chiedo all’opposizione di mostrare spirito di collaborazione ed aiutarci ad approvare in fretta lo strumento contabile, così da sbloccare il prima possibile i soldi congelati dal patto di stabilità», dice l’assessore Gianluca Forcolin.
Messo così, l’appello dell’esecutivo assomiglia un po’ ad una pistola politicamente puntata alla tempia della minoranza: con l’approvazione potrà finalmente essere utilizzato quel miliardo e cento attualmente fermo in tesoreria generale, ma ieri sono state presentate in commissione solo le linee-guida della manovra finanziaria e non si è vista traccia delle schede analitiche del bilancio. «Siamo al vuoto totale – tuonano i dem Stefano Fracasso e Piero Ruzzante – esattamente il contrario di quanto bisognava fare di fronte alle esigenze di rilancio economico e di tutele sociali di cui questa regione ha estrema necessità». Spiegano però dal Balbi che il ritardo è dovuto al differimento del varo dell’ultimo assestamento, a sua volta causato dalle lungaggini connesse al giudizio di parifica solo parziale del rendiconto precedente. «Impegniamoci ad approvare il previsionale entro il 31 gennaio – rilancia Forcolin – perché si tratta comunque di un bilancio credibile, anche se inevitabilmente sobrio». Il riferimento è al drastico ridimensionamento delle risorse a disposizione dei singoli assessorati, che rispetto ai 491 milioni del 2010 crolleranno nel 2016 a quota 50. Due le cause secondo la Regione: da un lato i tagli ai trasferimenti per quasi 700 milioni, dall’altro l’irrigidimento della spesa non sanitaria.
Sull’utilizzo di quello che resta, comunque, qualche indicazione è emersa. Alla già nota destinazione di 40 milioni per il funzionamento delle Province, si aggiungerà lo stanziamento di altri 31 per il sociale e le scuole paritarie, 420 per il trasporto pubblico locale, 21 per i lavoratori forestali, 50 per il cofinanziamento dei programmi comunitari, 20 per il fondo regionale per le calamità naturali, 30 per il sistema della formazione professionale. Le audizioni cominceranno a metà del mese prossimo, dopodiché la sessione in aula è prevista per l’ultima settimana. Ben più rapida è stata ieri l’approvazione, nell’ultima seduta del 2015, del bilancio di previsione finanziario del consiglio regionale. Il fabbisogno dell’organo per l’anno venturo sfiorerà i 50 milioni.
Il Corriere del Veneto – 30 dicembre 2015