Per il presidente della commissione, Renato Balduzzi (Sc), si rischia di produrre “forti criticità per la fuoriuscita dall’organico delle aziende sanitarie di un numero significativo di dirigenti medici e sanitari”. La richiesta è quella di includere nella clausola di salvaguardia prevista dal provvedimento, i dirigenti medici e sanitari dipendenti dal Ssn. Concluso l’esame del disegno di legge in materia di semplificazione, trasparenza amministrativa ed efficienza degli uffici giudiziari, la Commissione parlamentare per le questioni regionali, presieduta da Renato Balduzzi (Sc), ha dato ieri parere favorevole al provvedimento con alcune condizioni e osservazioni. In particolare la Commissione ha accolto le proposte presentate da Fvm-Cosmed sul pensionamento obbligato per i dirigenti medici e sulle borse di studio anche per veterinari e dirigenti sanitari.
La Commissione per le questioni regionali ha altresì raccomandato con forza di conservare la verifica di compatibilità da parte della regione sui progetti di realizzazione di nuove strutture sanitarie e sociosanitarie.
“Sebbene la materia sia riconducibile prevalentemente alla legislazione esclusiva dello Stato – ha sottolineato il presidente e relatore Balduzzi – alcune disposizioni intervengono sulle materie ‘tutela della salute’ e ‘professioni’ attribuite dall’art. 117 della Costituzione alla competenza legislativa concorrente di Stato e regioni”. In particolare tali disposizioni, nel consentire il trattenimento in servizio oltre l’età pensionabile unicamente per avvocati e dirigenti dello Stato, rischiano di produrre “forti criticità per la fuoriuscita dall’organico delle aziende sanitarie di un numero significativo di dirigenti medici e sanitari la quale sarebbe negativa, oltre che per i profili di stretta organizzazione, soprattutto per la possibile sottrazione in tempi molto compressi al Servizio sanitario nazionale di professionalità che hanno raggiunto uno stadio avanzato di competenza e specializzazione”. Al fine di salvaguardare la funzionalità delle strutture sanitarie, la Commissione ha chiesto pertanto che siano inclusi nella clausola di salvaguardia prevista dal provvedimento sulla semplificazione (art.1 comma 3) , i dirigenti medici e sanitari dipendenti dal Servizio sanitario nazionale ed esclusi dall’ambito soggettivo di applicazione del comma 5 i dirigenti medici responsabili di struttura complessa.
“I motivi di equità che sono alla base del ricambio generazionale in ogni comparto della Pubblica amministrazione – ha aggiunto Balduzzi – potrebbero in questo caso venire in contrasto con i problemi creati dalla coincidenza temporale e senza gradualità del venir meno per il Servizio sanitario nazionale di numerose competenze dirigenziali di alto livello”.
La Commissione per le questioni regionali ha altresì raccomandato con forza di conservare la verifica di compatibilità da parte della regione sui progetti di realizzazione di nuove strutture sanitarie e sociosanitarie.
“E’ importante – ha sottolineato il presidente Balduzzi – che le regioni mantengano integra la capacità di programmare la rete delle strutture sanitarie e sociosanitarie, premessa per una compiuta tutela della salute”.
L’impegno di Fvm-Cosmed. Ecco gli emendamenti al Dl 90/2014
Fvm e Cosmed, impegnate a difendere la specificità della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria hanno proposto una serie di modifiche al Dl 90/2014. Tanti i punti toccati: le aree contrattuali per la dirigenza medica, la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato, borse di studio anche per veterinari e dirigenti saniatari. Gli emendamenti grazie al sostegno di numerosi parlamentari sono stati in gran parte dichiarati ammissibili dalla I commissione Affari Costituzionali della Camera. In particolare la Commissione per le questioni regionali della Camera, presieduta da Renato Balduzzi, ha approvato un parere favorevole con osservazioni e condizioni al Dl 90/2014 di riforma della pubblica Amministrazione. Nel parere si osserva come le disposizioni previste dall’articolo 1 (Ricambio generazionale per la Pubblica amministrazione) “rischiano di generare forti criticità per la fuoriuscita dall’organico delle aziende sanitarie di un numero significativo di dirigenti medici e sanitari e, tra loro, di direttori di struttura complessa, la quale sarebbe negativa, oltre che per i profili di stretta organizzazione, soprattutto per la sottrazione al Servizio sanitario nazionale di professionalità giunte, grazie alla formazione e al lavoro compiuti in seno al sistema pubblico, ad uno stadio fortemente avanzato di competenza e specializzazione”.
Pertanto i componenti della Commissione vincolano il proprio parere favorevole alla condizione che “all’articolo 1, al fine di salvaguardare la funzionalità delle strutture sanitarie, siano inclusi nella clausola di salvaguardia di cui al comma 3 i dirigenti medici e sanitari dipendenti dal Servizio sanitario nazionale ed esclusi dall’ambito soggettivo di applicazione del comma 5 i dirigenti medici responsabili di struttura complessa”.
Fra gli emendamenti accolti segnaliamo quello che consentirebbe l’erogazione delle borse di studio anche per le specializzazioni sanitarie e veterinarie.
Inoltre ieri COSMeD, nel corso di un incontro con l’Aran, ha respinto al mittente la proposta di un’eventuale costituzione delle Rsu della Dirigenza.
Quotidiano sanità – 18 luglio 2014