Riorganizzazione Regione Veneto. Sul Bur le nuove direzioni. Veterinaria accorpata a prevenzione e sanità pubblica
A distanza di neanche due anni e mezzo dall’ultima ridefinizione del modello organizzativo della macchina regionale, divenuto operativo dall’inizio del 2014, prende corpo la nuova radicale “rivoluzione” dell’assetto delle strutture regionali. Con la delibera 802 del 27 maggio, pubblicato sul Bur del 3 giugno, la giunta veneta ha definito infatti un altro tassello rilevante della riforma, quello relativo all’isitituzioni delle Direzioni. E il 3 giugno è stato pubblicato un bando-lampo (con scadenza il 13 giugno) con cui si andranno a identificare i 34 direttori di Direzione che occuperanno queste posizioni. Il 10% dei responsabili potrà essere scelto anche tra gli esterni. Il nuovo assetto prevede che le cinque aree di coordinamento generale, cui si aggiunge come sesta l’area sanità e Sociale, si articolino infatti in Direzioni (le attuali Sezioni), Unità organizzative (gli attuali Settori) ed eventuali Strutture temporanee e di progetto (l’articolazione di questi ultimi livelli non è ancora stata pubblicata sul Bur).
Le Aree. Intanto la giunta ha proceduto, nella seduta del 27 maggio, al conferimento degli incarichi dei cinque capi Area. Fatta salva l’area sanità e sociale, che rimane invariata e affidata al direttore generale Domenico Mantoan, al vertice dell’area Sviluppo economico è stato nominato Mario Trapani, alla guida dell’area Capitale umano e cultura Santo Romano, dell’area Programmazione e sviluppo strategico Maurizio Gasparin, dell’area Tutela e sviluppo del territorio Alessandro Benassi, dell’area Risorse strumentali Gianluigi Masullo.
Le Direzioni sono strutture complesse, corrispondenti a materie omogenee di interesse nell’ambito delle politiche di intervento regionale, cui è preposto un Direttore. Hanno compiti di coordinamento, direzione e controllo delle Unità Organizzative in esse incardinate, ai fini della realizzazione degli obiettivi dell’amministrazione regionale. Come previsto all’art. 28 della Legge regionale 17 maggio 2016, n.14, le strutture in parola costituiscono strutture organizzative complesse ai sensi del vigente contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per l’area separata della dirigenza.
La delibera 802 individua quindi le nuove Direzioni – con assegnazione delle relative competenze – in cui si articoleranno le Aree. Secondo quanto dichiarato dal vicepresidente della Giunta regionale, Gianluca Forcolin, “con la riforma riduciamo le spese ed efficientiamo la macchina per riuscire a snellire le procedure in favore di interventi di riorganizzazione. Solo con l’introduzione dei capi Area si stima che risparmieremo 600mila euro”
Sempre sul Bur del 3 giugno è stata pubblicata la delibera n. 703 del 17 maggio che determina la nuova dotazione organica della dirigenza della Giunta regionale ora ridotta a 208 posti.
CHE COSA CAMBIA NELL’ASSETTO DELL’AREA SANITÀ E SOCIALE
… E cosa succede alla struttura veterinaria
La Dgr 2611 del 30 dicembre 2013 stabiliva che dalla Direzione generale alla Sanità e al Sociale dipendessero sette Sezioni e un Dipartimento (quello dei servizi sociosanitari e sociali). Erano previste, in particolare, due Sezioni distinte per la Prevenzione e sanità pubblica, da una parte, e la Veterinaria e sicurezza alimentare, dall’altra. Con la nuova organizzazione non sarà più così: le Direzioni (cioè le ex Sezioni) saranno in tutto cinque e nella nuova Direzione “Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria” saranno accorpate le competenze in materia di prevenzione, sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare. La sanità veterinaria, quindi, non avrà più una propria specifica struttura dello stesso livello avuto fino ad ora.
Una previsione che conferma un quadro di progressivo arretramento, nell’organizzazione regionale, della centralità e delle competenze in materia di sanità veterinaria e sicurezza alimentare. Penalizzazione che non può che destare preoccupazione. Soprattutto nel momento in cui la gestione delle emergenze in atto (dall’inquinamento da Pfas della filiera agroalimentare, alle contaminazioni da aflatossine e diossina, alla nuova minaccia dell’influenza aviaria, alle problematiche in materia di antibiotico-resistenza, ecc) richiederebbe una struttura veterinaria regionale collaudata e autorevole e una catena di comando chiara e definita, in grado di garantire un processo decisionale rapido e efficace.
Com’è adesso
DIREZIONE GENERALE ALLA SANITÀ E AL SOCIALE
Sezione edilizia ospedaliera a finalità collettive
Sezione controlli governo e personale Ssr
Sezione attuazione programmazione sanitaria
Sezione prevenzione e sanità pubblica
Sezione veterinaria e sicurezza alimentare
Sezione programmazione risorse finanziarie ssr
Dipartimento servizi sociosanitari e sociali
Sezione non autosufficienza
Come diventa
AREA SANITA’ E SOCIALE
Direzione risorse strumentali Ssr – Competenze: Acquisti Ssr – Personale Ssr – ICT sanità – Crite
Direzione prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria – Competenze: Prevenzione – Sanità pubblica – Veterinaria – Sicurezza alimentare
Direzione programmazione economico finanziaria Ssr – Competenze: Programmazione economico-finanziaria Ssr – Investimenti Ssr
Direzione programmazione sanitaria – Competenze: Accreditamento strutture sanitarie – Cure primarie e monitoraggio LEA – Assistenza ospedaliera – Assistenza specialistica – Strutture intermedie e Socio Sanitarie territoriali – Salute mentale – Sanità penitenziaria
Direzione servizi sociali – Competenze: Politiche sociali – Sistema integrato dei servizi sociali – Terzo settore – Flussi migratori – Dipendenze
A cura Ufficio stampa Sivemp Veneto – 5 giugno 2016