All’indomani del passaggio in Commissione consiliare della bozza di legge sulla riforma sanitaria, gli occhi sono puntati sulla grande novità che introdurrà la futura norma: l’Azienda Zero, un nuovo ente che per l’utente finale, cioè per il paziente, non sposterà nulla. Ma rivoluzionerà la macchina organizzativa della sanità veneta, non quella dei medici in prima linea per intenderci. Negli intendimenti, dovrà portare a risparmi e maggiore efficienza. Il progetto di legge che approderà a metà giugno in Consiglio definisce gli ambiti di operatività e incarica la Giunta, con atti successivi e progressivamente, ad attivare il «nuovo ente del servizio sanitario regionale». A cominciare dalla sede. Sarà la Giunta a stabilire dove sarà ubicata quella legale. Ma per l’operatività il campo è ristretto a due possibilità: potrebbe essere ideale, vista la vicinanza alla stazione ferroviaria, la Casa Rossa in zona Arcella a Padova.
È uno stabile che fino al 2012 ha ospitato un distretto sanitario che è stato trasferito nel quartiere di San Carlo, vicino al centro patavino. La proprietà è del Comune di Padova che ha già tentato il bando di vendita, inutilmente. L’altra ipotesi è l’azienda sperimentale “La Decima” di Montecchio Precalcino della Provincia di Vicenza. Anche qui gli spazi ci sarebbero, ma forse sarebbe più scomoda da raggiungere. Sarà la Giunta che a breve ufficializzerà la scelta.
I COMPITI. Quali compiti avrà la nuova Azienda? «Funzioni e responsabilità della Gestione sanitaria accentrata (Gsa) secondo le direttive impartite annualmente dalla Giunta», si legge nel progetto di legge. Poi gestirà «i flussi di cassa», vale a dire gli stipendi, e «i conti di tesoreria intestati a tutta la sanità». Avrà la funzione di centrale di acquisti, selezione e formazione del personale, di scelta del modello assicurativo e delle infrastrutture tecnologiche. E ancora: la gestione del contenzioso sanitario. Le Ulss, cioè, non avranno più il loro singolo ufficio legale. Non solo. «La Giunta, sentita la Commissione, può attribuire all’Azienda Zero» altre funzioni: «produzione di analisi, valutazioni e proposte a supporto della programmazione sanitaria e socio sanitaria di competenza della Giunta e del Consiglio» e «monitoraggio dei costi standard». Potrà lavorare come stazione appaltante per i nuovi project financing. Tutto questo in che tempi? Stando alle indicazioni in un anno si dovrebbe entrare in attività, anche se non a pieno regime. A far debuttare l’azienda ci penserà un commissario che definirà il personale che sarà trasferito in mobilità da altre strutture regionali.
RISIKO DELLE NOMINE. Intanto in tema di nomine dei dg delle Uiss va trovata una quadra. A dicembre il governatore Zaia aveva nominato i 12 manager, anticipando la riduzione delle Ulss prevista nella futura legge. Uno di questi, Claudio Dario, dg dell’Ulss 16 di Padova, ha scelto di andare a lavorare in Trentino. A Zaia ora il compito sostituirlo. Potrebbe arrivare Giuseppe Dal Ben, oggi dg a Venezia. E per quest’ultima Ulss pare si sia alla ricerca di un manager donna. L’ufficialità è attesa a breve. Nell’occasione Luciano Flor, alla guida dell’azienda ospedaliera di Padova come commissario, sarà formalmente nominato dg.
Il Giornale di Vicenza – 2 giugno 2016